Lavoratori Cup, lo scontro continua
Oggi riunione nella sede della Direzione del lavoro. Raccolte 400 firme a sostegno della vertenza
L’AQUILA. Un periodo di prova di tre mesi, nonostante molti lavorino già da dieci anni, contratti ancora da definire, tavoli sindacali a Pescara, senza le Rsu. I 32 operatori del Cup non ci vedono chiaro e da ieri hanno ripreso la protesta, con un sit-in all’ospedale San Salvatore, che oggi sarà spostato davanti alla sede della Direzione territoriale del lavoro. Sotto accusa il passaggio di consegne tra la cooperativa Capodarco e la nuova ditta che ha vinto l’appalto per la gestione dei centri unici di prenotazione delle Asl abruzzesi, la Gpi di Trento. L’intervento del manager Giancarlo Silveri dovrebbe aver scongiurato la proposta dei contratti di sei mesi, ma resta la spada di Damocle dei tre mesi di prova, prima dell’assunzione a tempo indeterminato, che gli addetti del Cup ritengono una procedura illegittima. “Dirigenti, non siamo delinquenti” e “Non toccate il capitolato” le scritte sugli striscioni issati davanti agli uffici prenotazioni dell’ospedale: all’interno, lunghe file agli sportelli, dove la Gpi ha trasferito momentaneamente alcuni dipendenti da Frosinone, affiancati da lavoratori dell’Asl: «Non accetteremo nessun periodo di prova», ha ribadito Giuliana Vespa, segretario provinciale dell’Ugl, «così come previsto dall’articolo 4 del contratto nazionale del settore multiservizi: la regolamentazione del passaggio d’appalto stabilisce che i lavoratori vengano riassunti alle medesime condizioni contrattuali con cui hanno lavorato finora». Argomenti che verranno affrontati stamani, alle 10, durante la riunione in programma alla Direzione del lavoro: un tavolo al quale siederanno anche i sindacati, che ieri pare abbiano disertato il confronto convocato a Pescara dall’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci. Intanto, i cittadini fanno sentire la loro solidarietà: già raccolte 400 firme a favore degli addetti aquilani.
Romana Scopano
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