Le storie della Burgo: paga di 32 euro e voglia di emigrare
C’è scetticismo dopo il patto che riassume parte degli operai Una mattinata davanti ai cancelli chiusi della cartiera
AVEZZANO. C’è l’operaio che nel mese di maggio ha ricevuto appena 32 euro in busta paga. C’è quello che sogna di trasferirsi in Belgio e magari di rimanerci a vivere con la sua famiglia. C’è poi il dipendente che rimpiange il giorno in cui scelse la Burgo ad altre aziende che erano interessate ad assumerlo. Sono alcune delle storie dei lavoratori della Cartiera di Avezzano. Ieri mattina davanti ai cancelli della fabbrica c’erano quasi tutti ad ascoltare i segretari dei sindacati che illustravano l’accordo sottoscritto lunedì pomeriggio, al ministero dello Sviluppo economico, a Roma. Subito dopo le riprese della trasmissione televisiva Agorà, andate in onda in diretta su Raitre, i lavoratori si sono riuniti davanti alla fabbrica. E qui hanno raccolto e condiviso le idee, come fanno ormai dalla metà di settembre. Quando hanno iniziato a presidiare giorno e notte la fabbrica della carta, ormai chiusa, per impedirne lo smantellamento. «Ho iniziato a lavorare qui 16 anni fa» commenta Alessandro Mariani, di Canistro, «all’epoca avevo un futuro davanti. Oggi ho due bambini piccoli, uno di tre anni e l’altro di tre mesi. Che prospettive hanno oggi i miei figli? Spero di riuscire ad essere tra quelli che andranno in Belgio e una volta lì di riuscire a guardarmi intorno e cercare di stabilirmi definitivamente all’estero, per poi far arrivare anche la mia famiglia».
Chi da tanti anni lavora alla Burgo non ha accolto con grande entusiasmo l’accordo sottoscritto con l’azienda. Sono solo 50 i lavoratori che potranno rientrare ad Avezzano, 60 potranno trasferirsi negli altri stabilimenti, in Italia e ad Ardenne in Belgio. Per 75 è scattata la mobilità, mentre per 80, 90 continuerà, almeno fino a maggio, la cassa integrazione.
«Hanno tolto anche il diritto allo studio dei nostri ragazzi» spiega Achille Corradetti, mentre mostra la sua busta paga del mese di maggio. È di 32 euro. «Uno dei miei figli mi ha chiesto di poter frequentare l’università. Cosa gli dovrei rispondere?» si domanda.
«Ci sono persone in cassa integrazione in deroga che non hanno ancora ricevuto i pagamenti» continua Tullio Rosa, un altro lavoratore, «è già difficile per chi non ha famiglia, come fa chi ha due o tre figli a rispettare gli impegni di una vita?».
«In cassa integrazione la busta paga è di circa 900 euro» afferma Mario Tacconella, 56enne di Avezzano, addetto al macchinario che taglia la carta, «rientrando si passerà dal ciclo continuo al discontinuo. Dopo la riduzione del 30% degli stipendi, avremmo così un ulteriore taglio di 150-200 euro e arriveremo a prendere scarsi 800 euro. E questa è una fabbrica che solo dalla centrale di Canistro prende sei milioni di euro l’anno».
«È comunque un accordo che va a vantaggio dell’azienda» sottolineano Marco Di Donato, manutentore di 38 anni, e Guido Casale, di 43, assistente all’allestimento, entrambi di Avezzano: «All’interno della fabbrica rimane a oggi materiale per 10 milioni di euro facile da smaltire. La sola patinatrice, invece, di cui avevano provato lo smantellamento, è un macchinario da cento milioni di euro».
«La speranza rimane comunque quella di una ripartenza» aggiunge Sandro Corsi, trasaccano di 49 anni, «ma ho paura che non ci sarà».
«È come se fossimo entrati in un tunnel» aggiunge Luca Verdecchia, 37enne di Luco, «ma ancora non ne vediamo l’uscita».
«Quando ero giovane ho rinunciato a diversi posti di lavoro» interviene Maurizio De Gasperis, 51 anni di Trasacco, addetto al magazzino, «ho creduto davvero che entrando alla Burgo mi assicuravo il posto per tutta la vita».
«Per avere tutte le autorizzazioni per ripartire con il lavoro passerà tanto tempo» conclude Antonio Marinetti, 50enne di Trasacco, «ma intanto in Italia si continua a parlare di legge elettorale, delle decisioni del presidente della Repubblica e di politica. Matteo Renzi e il governo dovrebbero solo capire che gli italiani hanno solo bisogno di lavorare». (m.t.)
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