Lolli: Chiodi fa campagna elettorale
Il parlamentare Pd all'attacco: usa il ruolo istituzionale
L'AQUILA. «Non c'è giorno che il commissario del governo per la ricostruzione Gianni Chiodi non partecipi in prima persona e in maniera aggressiva alla campagna elettorale per le amministrative». La denuncia è del parlamentare aquilano del Pd Giovanni Lolli, il quale richiama il ruolo del commissario, vale a dire una figura da considerarsi super partes, in una fase delicata come quella della campagna elettorale.
Lolli rincara la dose: «Non si è dimesso dall'incarico per usare il suo ruolo istituzionale nel dibattito politico», afferma ancora il parlamentare. «Si specchi, invece, al ministro Barca, che se ne è sempre tenuto fuori». La questione sarà oggetto di un'interrogazione parlamentare per chiedere al governo di fare luce su questo aspetto.
A sostegno delle parole del deputato Lolli ci sono i reiterati interventi della struttura commissariale, che anche ieri ha diffuso una lunga riflessione sul «problema del finanziamento delle parti comuni anche di edifici che per ora, in base alla normativa vigente, non possono accedervi, e che dev'essere affrontato con un'apposita norma da recepire nella prossima ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri».
«Ritengo», ha affermato ancora Chiodi, «che il contributo statale debba essere riconosciuto a tutte le parti comuni, con particolare riferimento a quelle dei centri storici e che abbiano pregio culturale e architettonico, prescindendo dalle circostanze di proprietà e di destinazione delle singole unità immobiliari che costituiscono l'intero immobile». Il commissario, infine, invoca la «materiale attuazione degli accordi presi nel famoso Lodo Letta». Poi aggiunge: «La proposta fatta non interferisce con la redazione dei piani di ricostruzione, individuando per le parti comuni un procedimento parallelo rispetto agli stessi».
Lolli rincara la dose: «Non si è dimesso dall'incarico per usare il suo ruolo istituzionale nel dibattito politico», afferma ancora il parlamentare. «Si specchi, invece, al ministro Barca, che se ne è sempre tenuto fuori». La questione sarà oggetto di un'interrogazione parlamentare per chiedere al governo di fare luce su questo aspetto.
A sostegno delle parole del deputato Lolli ci sono i reiterati interventi della struttura commissariale, che anche ieri ha diffuso una lunga riflessione sul «problema del finanziamento delle parti comuni anche di edifici che per ora, in base alla normativa vigente, non possono accedervi, e che dev'essere affrontato con un'apposita norma da recepire nella prossima ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri».
«Ritengo», ha affermato ancora Chiodi, «che il contributo statale debba essere riconosciuto a tutte le parti comuni, con particolare riferimento a quelle dei centri storici e che abbiano pregio culturale e architettonico, prescindendo dalle circostanze di proprietà e di destinazione delle singole unità immobiliari che costituiscono l'intero immobile». Il commissario, infine, invoca la «materiale attuazione degli accordi presi nel famoso Lodo Letta». Poi aggiunge: «La proposta fatta non interferisce con la redazione dei piani di ricostruzione, individuando per le parti comuni un procedimento parallelo rispetto agli stessi».
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