Massacrato di botte in riva al torrente
Immigrato aggredito nel Fucino, forse un regolamento di conti tra spacciatori. Si indaga per tentato omicidio
CELANO. Massacrato di botte e lasciato agonizzante sul greto del torrente Rio Pago in via Cicivette, a poca distanza dall’ingresso di Borgo Strada 14. L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Salvatore dell’Aquila e si trova ora ricoverato nel reparto maxillo-facciale con una prognosi di 40 giorni.
Protagonista della vicenda E.A., marocchino di 46 anni, aggredito la notte scorsa sicuramente da un gruppo di persone. A trovarlo nel Fucino, ieri mattina, un connazionale. Subito sono stati avvisati i carabinieri della stazione di Celano, coordinati dal maresciallo Pietro Finanza. Sul posto anche un’ambulanza del 118. Le condizioni dell’uomo di origine magrebina sono parse subito molto serie. Immediatamente sono scattate le indagini. Si ipotizza il reato di tentato omicidio ed è caccia agli aggressori. Con molta probabilità il brutale pestaggio è maturato nell’ambito del mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti ormai nelle mani dei nordafricani. Un regolamento di conti, dunque, che potrebbe riservare anche delle sorprese.
Gli inquirenti ancora non hanno potuto ascoltare il 46enne in quanto le molte fratture al volto gli impediscono di parlare. Ci proveranno nella giornata di oggi. Non è stato neanche semplice identificare l’uomo e ancora non si sa se è in Italia con un regolare permesso. L’uomo era sconosciuto alle forze dell’ordine: di lui, almeno sul territorio celanese, se ne ignorava persino l’esistenza.
Uno dei tanti stranieri che vive come un’ombra nella piana del Fucino.
Dante Cardamone
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