L'AQUILA
Morì nel terremoto, figli risarciti
Sisma, non solo sentenze choc: la Corte d’Appello cambia rotta e conferma i 600mila euro a carico della presidenza del Consiglio
L'AQUILA - «Non ci furono negligenze di sorta anche a fronte del fatto che le istituzioni pubbliche avevano fatto trapelare notizie rassicuranti in merito alle scosse in atto da mesi». Lo hanno messo nero su bianco i giudici della Corte d’Appello dell’Aquila (Francesco Filocamo, Silvia Rita Fabrizio e Alberto Iachini Bellisarii) che hanno confermato la sentenza emessa dal tribunale del capoluogo, il primo marzo 2023, con la quale era stata accolta la richiesta di risarcimento a favore dei figli di una delle vittime del crollo causato dal terremoto del 6 aprile 2009, del palazzo in via Campo di Fossa al civico 6B, in cui persero la vita 24 persone. I giudici hanno ribadito che non ci furono colpe da parte delle vittime del sisma, soprattutto per le rassicurazioni che erano arrivate nei giorni precedenti dalla commissione Grandi rischi che il 31 marzo 2009, in pieno sciame sismico, si era riunita all’Aquila.
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