l’intervento
Moroni si difende e attacca
L’AQUILA. L’assessore Alfredo Moroni ribadisce il suo no alla centrale a biomasse e bolla come «deliranti e ingiustificate» le dichiarazioni del consigliere d’amministrazione della Futuris Antonio...
L’AQUILA. L’assessore Alfredo Moroni ribadisce il suo no alla centrale a biomasse e bolla come «deliranti e ingiustificate» le dichiarazioni del consigliere d’amministrazione della Futuris Antonio Nidoli. «Ad appena sei mesi dalle elezioni regionali», dice Moroni, «non è corretto che le opposizioni argomentino il proprio diniego alla realizzazione della centrale utilizzando, nella sostanza, le motivazioni espresse in questi due anni trascorsi dall’autorizzazione unica regionale alla Futuris, dai comitati e dal Comune dell’Aquila, per bocca del consiglio comunale e per bocca mia, allora assessore all’Ambiente. È chiaro che si tratta di una manovra speculativa e pre-elettorale, dal momento che la bagarre in consiglio comunale si è scatenata dopo due lunghi anni di silenzio, in cui né le opposizioni al Comune, né la Provincia, né la Regione hanno mostrato interesse contrario al progetto. Venire oggi a sostenere che dopo il terremoto la situazione del nucleo industriale sia completamente mutata e che ci sarebbe incertezza, se non diffidenza sull’adeguatezza dell’approvvigionamento, significa essere in gravissimo ritardo rispetto a chi ha assunto iniziative fin dall’agosto 2010». Quindi la replica a Futuris: «Quello che, però, è più vergognoso, è la delirante quanto ingiustificata dichiarazione di Nidoli, che attribuisce al sottoscritto un repentino cambio di posizione con addebito di eventuali responsabilità sui tecnici. A prescindere dalle valutazioni in ordine a eventuali denunce per diffamazione, confermo che i pareri tecnici espressi in conferenza dei servizi dagli uffici comunali non erano preventivamente conosciuti dal sottoscritto e che stranamente si dimentica l’iniziativa assunta proprio dal Comune, relativa alla richiesta di sospensione dell’autorizzazione unica rivolta al presidente Chiodi e mai riscontrata, con l’avvio di un percorso di rivisitazione dell’intero iter amministrativo, rispetto al quale non mi sembra ci sia stata grande attenzione da parte degli attuali oppositori. Peraltro, sia chiaro che l’amministrazione partecipa a tutti gli eventi d’interesse pubblico cui viene invitata e la partecipazione non significa che poi non possano assumersi, legittimamente, posizioni politiche differenti nel momento di attuazione dei progetti presentati».
«Nella fattispecie», conclude Moroni, «la situazione determinatasi dopo il sisma non è stata valutata, in quella zona, secondo princìpi di precauzione e partecipazione, che avrebbero dovuto essere oggetto di profonda attenzione per il rispetto della comunità».(r.s.)
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