L'AQUILA

Niente restituzione delle tasse sospese post sima: "salve" 290 aziende

L'annuncio del ministro a Confindustria, analogo provvedimento in arrivo per le altre 43 inserite nella procedura d'infrazione europea. Non dovuti 130 milioni di euro: "Un risultato epocale". La soddisfazione del Pd Abruzzo

L'AQUILA. Circa 290 aziende aquilane, su 333 in elenco, non devono più restituire le tasse che erano state sospese dopo il sisma del 2009. E' la notizia che ha dato il ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, a Confindustria L'Aquila Abruzzo Interno. Per le altre 43 ci sono buone possibilità che valga analogo provvedimento.

"E' un risultato epocale", è il primo commento del delegato alla ricostruzione di Confindustria, Ezio Rainaldi.

Il ministro Amendola con i vertici di Confindustria

Si dovrebbe concludere così, un'annosa vicenda che aveva minato seriamente l'economia del territorio. Basta pensare che ammontavano a 130 milioni di euro le tasse che le 333 aziende avrebbero dovuto restituire e per le quali era stata avviata la procedura di infrazione europea per non averle versate dopo il sisma 2009.

“In pochi mesi abbiamo trovato la soluzione a un problema in stallo da anni”, ha dichiarato il ministro secondo una nota della stessa Confindustria, “grazie al contributo di tutti, le imprese abruzzesi possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Nessuno dimentica il terremoto che ha sconvolto queste terre nel 2009, a cui si aggiungono danni economici i cui strascichi si vedono ancora adesso. Proprio per questo”, ha aggiunto il ministro, “non era più tollerabile l'incertezza legata alle procedure di recupero, in cui sono stati costretti a vivere molti imprenditori, i loro dipendenti e le loro famiglie. Oggi abbiamo posto la parola fine a questo incubo che resta, ne siamo consapevoli, una parte del dramma più grande che si è consumato undici anni fa. L'obiettivo che ci eravamo posti era cercare di aiutare il tessuto economico della regione, restituendo certezza e serenità. Possiamo dire di esserci riusciti, grazie al confronto con la Commissione europea, le categorie produttive e i territori”. Il ministro Amendola aveva illustrato già, il 14 febbraio scorso i nuovi parametri concordati con l'Ue per tirare fuori dalla partita della restituzione delle tasse sospese dopo il sisma, buona parte delle imprese coinvolte. E ieri è arrivata la conferma. " Un risultato che deve rappresentare un punto di partenza”, ha aggiunto Rainaldi, “e non di arrivo, in quanto le aziende aquilane colpite dal sisma sono state frenate, nello sviluppo e negli investimenti, dall'incertezza e dalla spada di Damocle della restituzione delle tasse sospese, per un valore di oltre 130 milioni di euro”.

“La notizia dell’uscita dalla procedura di infrazione europea per la restituzione delle tasse di una larghissima parte delle aziende aquilane, data dal ministro per gli Affari europei Enzo Amendola, rappresenta un vero e proprio punto di svolta”: inizia così il commento del segretario del Partito Democratico abruzzese, Michele Fina. “Un risultato – prosegue Fina – ottenuto attraverso la collaborazione, il dialogo, il confronto, a cui il Partito Democratico ha dato un contributo decisivo a tutti i livelli, dal cittadino al regionale fino ad arrivare ai rappresentanti governativi, Amendola in primis, che ringraziamo: la dimostrazione plastica che la propaganda amplifica le paure e può aiutare talvolta a ottenere qualche consenso in più, ma i problemi si risolvono attraverso la competenza, il lavoro di squadra, l’interessamento costante ai problemi delle comunità. Il Pd ha saputo coinvolgere il governo, e il governo ha avuto il merito dell’ascolto e del lavoro: l’esito è fondamentale per il tessuto economico di un territorio che ancora sconta le gravissime conseguenze del terremoto di undici anni fa”.

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