Nomina in Comune: l’ex sindaco assolto dalla Corte dei conti

Pescasseroli, Finamore aveva promosso l’allora segretaria In primo grado era stato condannato a risarcire 70mila euro

PESCASSEROLI. Assolto dall’accusa di danno erariale l’ex sindaco di Pescasseroli, Nunzio Finamore. La Corte dei conti centrale di Roma, presieduta da Nicola Leone, ha ribaltato la sentenza della Corte abruzzese che nel 2013 aveva invece condannato l’ex primo cittadino del centro montano a risarcire al suo Comune 70mila euro a seguito di una denuncia di un privato cittadino che lamentava il mancato rispetto della normativa vigente sugli enti locali.

L’ex sindaco Finamore fu all’epoca condannato per la nomina del segretario comunale Antonella Marra a direttore generale del Comune di Pescasseroli. I giudici valutarono l’atto di assegnazione delle funzioni di direttore generale alla Marra «generico e non motivato», parlando di palese «sovrapposizione» delle funzioni del nuovo manager con quelle di segretario comunale. La notizia della severa condanna comminata dai magistrati contabili a carico dell’ex sindaco di Pescasseroli fece naturalmente molto scalpore non solo in paese ma nell’intero circondario.

Ma questo primo giudizio è stato completamente modificato dai magistrati della prima sezione di appello della Corte dei conti centrale (composta da Rita Loreto, Piergiorgio Della Ventura, Giuseppa Maneggio e Maria Nicoletta Quarato) che ha invece accolto l’atto proposto dall’avvocato Herbert Simone di Avezzano. La sentenza, che peraltro condanna il Comune al rimborso di 3mila euro in favore dell’ex primo cittadino per le spese di difesa sostenute nei due gradi di giudizio, stabilisce che il decreto sindacale che attribuiva l’incarico aggiuntivo di city manager alla segretaria municipale era giustificato e fondato. Anzi, non solo la normativa vigente è stata rispettata, ma la funzionaria comunale si è occupata nel migliore dei modi di «problematiche eccezionali e complesse» che hanno riguardato la situazione specifica del Comune di Pescasseroli negli anni 2000. Tra queste spiccano quelle legate «agli impianti scioviari, la procedura di infrazione per il depuratore comunale e per la gestione del servizio idrico integrato e il notevole afflusso di turisti nel “capoluogo” del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise».

Massimiliano Lavillotti

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