L'AQUILA
Notte europea dei ricercatori in piazza Duomo
Laboratori, esperimenti e spettacoli il 27 settembre con i progetti Sharper e Street science
L'AQUILA. Ricerca, laboratori, scienza, esperimenti, spettacoli e addirittura una scena del crimine «allestita» in piazza Duomo a L'Aquila. Sono gli aspetti salienti della Notte europea dei ricercatori, con il progetto Sharper (Sharing Researchers' Passion for Evidences and Resilience), e dell'evento Street science, che vede protagonista l'Università degli Studi del capoluogo abruzzese. Le due manifestazioni tornano all'Aquila il 27 settembre prossimo. Sharper, come ogni anno, si svolgerà simultaneamente in 12 città italiane: Ancona, Cagliari, Caserta, Catania, Macerata, Napoli, Nuoro, Palermo, Pavia, Perugia, Trieste, oltre al capoluogo abruzzese. Il programma, all'Aquila, prevede il via il 21 settembre con le iniziative messe in campo dall'università con Street Science. Il progetto legato a Sharper vede, ormai da anni, la sinergia tra le realtà scientifiche e culturali più importanti del territorio e anche le forze dell'ordine. I due eventi sono stati presentati nel corso di una conferenza. Presenti, tra gli altri, il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi; il direttore dei Laboratori Infn del Gran Sasso, Stefano Ragazzi; la rettrice uscente dell'università degli studi dell'Aquila, Paola Inverardi, e il nuovo rettore dell'ateneo aquilano, Edoardo Alesse, che si insedierà ufficialmente il prossimo ottobre; il rettore del Gssi, Eugenio Coccia; il direttore generale dell'università, Pietro Di Benedetto. Il sindaco ha ringraziato tutte le persone coinvolte «per il grande lavoro di conciliazione di due eventi molto importanti: due manifestazioni che testimoniano la vocazione di questa città ad essere un luogo della conoscenza. Sino a oggi, con i fondi Restart, abbiamo investito circa 30 milioni di euro in progetti di innovazione, ricerca, studio e approfondimento», ha detto Biondi. «Parliamo di un'iniziativa che ha mosso i primi passi diversi anni fa, la nostra speranza era che crescesse e diventasse quella che è oggi. La nostra intenzione era di riportare in città le persone, L'Aquila ha fatto dei passi avanti enormi e mi piace pensare che un contributo sia arrivato anche da questi eventi».
«Non è il festival della Scienza» ha spiegato Inverardi «come università portiamo noi stessi, coinvolgendo altri enti. Portare la scienza in piazza, vuol dire portare gli studenti, i ricercatori, il personale amministrativo, vogliamo far vedere e far conoscere le nostre attività. Lo scopo è quello di far percepire alla città l'enorme valore di avere delle strutture di scienza sul territorio, questo è l'elemento portante».