L’Aquila

Orrore all’Aquila: prima la lite con il fratello per l’eredità, poi lo investe e lo uccide. Arrestato per omicidio

26 Marzo 2025

Due fratelli, un bivio e un’eredità contesa. Poi le martellate e l’investimento. Anzi, gli investimenti, dato che sarebbero stati almeno quattro i passaggi compiuti dalla Volkswagen Polo di colore bianco sul corpo della vittima

L’AQUILA. Due fratelli, un bivio e un’eredità contesa. Poi le martellate e l’investimento. Anzi, gli investimenti, dato che sarebbero stati almeno quattro i passaggi compiuti dalla Volkswagen Polo di colore bianco sul corpo della vittima, prima che il guidatore venisse bloccato e poi arrestato dai carabinieri. L’uccisione tra consanguinei più nota dell’intera tradizione biblica si è consumata in via Peltuinum, nel quartiere di Pettino, alla periferia Ovest dell’Aquila. Davide Lanciani, 55 anni, novello Caino, ha ucciso suo fratello maggiore, Stefano Lanciani, 59 anni, nel modo più atroce. Lo ha colpito prima con un martello, poi lo ha investito quando era ormai a terra, passandogli sopra più volte con la sua auto, tra l’orrore di chi passava di lì.

LA DINAMICA

La cappa di orrore è scesa intorno alle 11 su una bretella a senso unico stretta tra il ponte dell’A24 sopraelevato sulla sinistra e una stradina privata senza sbocco di poco al di sotto, sulla destra. Il litigio fratricida sarebbe scoppiato proprio su quella via centrale, e poi degenerato al punto da spingere il minore, Davide, ormai accecato dall’ira, ad afferrare un martello e colpire Stefano, sangue del suo stesso sangue. Quindi la decisione di salire a bordo della Polo per poi affondare il piede sull’acceleratore in direzione della sagoma di suo fratello, tramortito a bordo strada, poco oltre il piccolo bivio che separa il purgatorio di via Peltuinum – dove il carnefice aveva ancora la possibilità di fermarsi – da quella strada chiusa, poco al di sotto, dove invece è finito all’inferno.

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