31 marzo

Oggi, ma nel 1934, a Roma, a Palazzo Venezia, dirigenti della Renovacion Espanola, con in testa Antonio Goicoechea Cosculluela, deputato di Cuenca, ed esponenti di spicco dell'ala dei tradizionalisti dello stesso partito, guidati da Josè Calvo Sotelo, già ministro delle Finanze dal 3 dicembre 1925 al 21 gennaio 1930, incontravano il presidente del Consiglio dei ministri italiano Benito Mussolini, che era scortato dal quadrumviro della marcia su Roma Italo Balbo, che rivestiva il ruolo di governatore della Libia italiana dall’1 gennaio di quel 1934, e stipulavano l’accordo, destinato a rimanere se non segreto quantomeno ufficioso, che prevedeva da parte del fascismo l’aiuto finanziario e militare ai due gruppi monarchici iberici.
Appoggio necessario per tentare di rovesciare l’istituzione della Seconda repubblica spagnola, realtà che aveva iniziato la propria esperienza amministrativa con la proclamazione del 14 aprile 1931 -con Niceto Alcalá-Zamora y Torres individuato quale primo presidente in carica, dall’11 dicembre 1931 al 7 aprile 1936- contestualmente alla partenza per l’esilio del sovrano Alfonso XIII. E ovviamente tra i propositi vi era pure quello di cercare di scalzare il governo capeggiato da Ricardo Samper, che sarà in carica dal 24 aprile al 4 ottobre di quel 1934.
Sostanzialmente quella soluzione della Seconda repubblica spagnola aveva lasciato fuori dall'esecutivo la destra monarchica, i separatisti baschi, la parte più estrema dello schieramento di sinistra ovvero i comunisti e gli anarchici. Inasprendo così i toni dello scontro soprattutto sulla questione religiosa. Lo slogan che accompagnava l’operazione diplomatica capitolina del 31 marzo 1934, coordinata dal figlio del fabbro di Predappio e da Sotelo (nella foto, particolare, durante un discorso politico al “Fronton Urumea” tenuto a San Sebastian, nel 1935, nello scatto tratto dall’archivio Fondo Car-Kutxa), era “Spagna e Italia: una sola battaglia”.
Proprio come scriverà lo storico Luigi Arbizzani nell’omonimo studio che sarà pubblicato nella rivista “V quaderno de La Lotta, a Bologna, da Arte stampa, nel 1966, col titolo “Garibaldini in Spagna e nella resistenza bolognese”. La guerra civile spagnola scoppierà il 17 luglio 1936, con tanto di colpo di Stato militare, e terminerà l’1 aprile 1939, con la vittoria dei nazionalisti contro le forze democratiche del legittimo governo sostenute dal Fronte popolare e porterà all’instaurazione della dittatura di Francisco Franco.