dopo il caso a cese di preturo

Palumbo (Pd): affrontare l’emergenza abitativa

L’AQUILA. L’ennesimo episodio di emergenza abitativa a Cese di Preturo, con protagonista una donna, ha innescato un dibattito. Stefano Palumbo, capogruppo Pd in consiglio comunale, sollecita...

L’AQUILA. L’ennesimo episodio di emergenza abitativa a Cese di Preturo, con protagonista una donna, ha innescato un dibattito. Stefano Palumbo, capogruppo Pd in consiglio comunale, sollecita attenzione verso il problema. «Episodi come questo», evidenzia Palumbo, «la nostra città potrebbe imparare a conoscerli sempre più spesso. C’è da chiedersi, allora, come sia possibile che all’Aquila, una città che in prospettiva avrà più alloggi rispetto alle reali necessità, anche una sola persona possa restare senza casa. Quella delle politiche abitative è questione da affrontare con serietà, e che presenta numerosi aspetti e potenziali conseguenze. Cosa ne sarà dell’enorme patrimonio immobiliare pubblico, in che misura inciderà sul valore dell’edilizia privata in via di recupero? Sono queste le discussioni che una classe politica degna di questo nome dovrebbe stimolare. Invece si assiste a un processo sempre più evidente di trasformazione del Progetto Case in un’arena politica all’interno della quale consumare scontri che puntano a ottenere consenso spicciolo. La popolazione è ormai divisa per categorie», aggiunge l’esponente Pd. «C’è chi vive nella propria abitazione e poi ci sono gli inquilini del Progetto Case e Map. Tra questi ultimi c’è chi è stato sempre ligio al proprio dovere pagando le bollette e ci sono i morosi, da dividere ulteriormente tra chi non ha pagato pur potendolo fare e chi non lo ha fatto non avendone la possibilità. Ristabiliamo un rapporto più sereno con i residenti del Progetto Case e Map, catapultati dall’illusione dell’accoglienza in stile berlusconiano con bottiglia di spumante alla realtà di una permanenza lunga e complessa. Elaboriamo un modello di gestione che sia più adatto a una realtà profondamente mutata dal 2009 a oggi. Soprattutto, interroghiamoci sulle scelte necessarie per rendere L’Aquila, sul tema delle politiche abitative, un modello da esportare».

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