Parco, arriva il piano di sviluppo
Sirente-Velino, il presidente: «Darà impulso all'economia»
SULMONA. Il Parco Sirente-Velino volta pagina e, a 18 anni dalla sua creazione, mette in cantiere il piano di sviluppo socio-economico. L'importante strumento di pianificazione è stato voluto dal presidente dell'ente, Nazzareno Fidanza, che ha avviato le procedure necessarie.
La commissione tecnica avrà il compito di scegliere una delle società che hanno partecipato al bando emanato dall'ente per realizzare il piano del parco, il piano pluriennale di sviluppo socio-economico e il regolamento dell'area protetta. Operazione in cui il parco investirà quasi 200mila euro. «Fondi mirati a innescare un meccanismo di crescita dell'intero territorio legato alle ricchezze e alle sue peculiarità. Per il parco regionale Sirente- Velino, da sempre senza uno strumento di pianificazione dello sviluppo» afferma con orgoglio il presidente Fidanza «si tratta di una vera e propria rivoluzione. Un nuovo corso per impostare una gestione ottimale sulla base di un programma ben definito, frutto di uno studio di professionisti del settore, con l'obiettivo di valorizzare i suoi punti di forza». Il tutto, ovviamente, mirato a favorire la crescita socio-economica nel rispetto dell'ambiente.
La commissione è composta dal direttore dell'ente, Oremo Di Nino (presidente), Patrizia Pisano (esperta di materie legislative delle aree protette della Regione), Michele Pisani (esperto in materia economico sociale dell'Università dell'Aquila), Gianluca Ferrini (docente dell'Università dell'Aquila) e Piero Ferretti (esperto in materia di pianificazione territoriale). Toccherà a loro, sulla base del capitolato e delle proposte delle aziende di tutta Italia che hanno risposto al bando di gara, decretare il vincitore che entro un anno al massimo, dopo aver analizzato il vasto territorio del parco, dovrà mettere nero su bianco gli importanti strumenti per dare linfa vitale allo sviluppo dell'area protetta.
«Si tratta di una grande opportunità per il parco» sostiene il direttore Oremo Di Nino «che darà la possibilità di operare seguendo delle linee guida ben precise. Su queste nuove basi potremo portare avanti un programma più incisivo per ottenere risultati migliori nella gestione dei progetti di sviluppo e di tutela dell'area protetta».
La commissione tecnica avrà il compito di scegliere una delle società che hanno partecipato al bando emanato dall'ente per realizzare il piano del parco, il piano pluriennale di sviluppo socio-economico e il regolamento dell'area protetta. Operazione in cui il parco investirà quasi 200mila euro. «Fondi mirati a innescare un meccanismo di crescita dell'intero territorio legato alle ricchezze e alle sue peculiarità. Per il parco regionale Sirente- Velino, da sempre senza uno strumento di pianificazione dello sviluppo» afferma con orgoglio il presidente Fidanza «si tratta di una vera e propria rivoluzione. Un nuovo corso per impostare una gestione ottimale sulla base di un programma ben definito, frutto di uno studio di professionisti del settore, con l'obiettivo di valorizzare i suoi punti di forza». Il tutto, ovviamente, mirato a favorire la crescita socio-economica nel rispetto dell'ambiente.
La commissione è composta dal direttore dell'ente, Oremo Di Nino (presidente), Patrizia Pisano (esperta di materie legislative delle aree protette della Regione), Michele Pisani (esperto in materia economico sociale dell'Università dell'Aquila), Gianluca Ferrini (docente dell'Università dell'Aquila) e Piero Ferretti (esperto in materia di pianificazione territoriale). Toccherà a loro, sulla base del capitolato e delle proposte delle aziende di tutta Italia che hanno risposto al bando di gara, decretare il vincitore che entro un anno al massimo, dopo aver analizzato il vasto territorio del parco, dovrà mettere nero su bianco gli importanti strumenti per dare linfa vitale allo sviluppo dell'area protetta.
«Si tratta di una grande opportunità per il parco» sostiene il direttore Oremo Di Nino «che darà la possibilità di operare seguendo delle linee guida ben precise. Su queste nuove basi potremo portare avanti un programma più incisivo per ottenere risultati migliori nella gestione dei progetti di sviluppo e di tutela dell'area protetta».