Quasi pronta la nuova giunta
Fra i nuovi assessori anche esponenti della minoranza
L’AQUILA. Una città da ricostruire e mille problemi. Eppure la cronaca impone anche di parlare del teatrino della politica e della ormai quasi fatta, nuova giunta comunale. Il sindaco Massimo Cialente la presenterà la prossima settimana.
In questi sette mesi in pochi si sono accorti che la giunta è passata da 10 assessori a sei. In realtà la politica comunale dopo il sei aprile ha avuto un ruolo marginale. Si sono svolti i classici consigli comunali rissosi, le solite riunioni fiume delle commissioni. Con una piccola differenza rispetto al pre-sisma: che le decisioni, quelle vere, sono state prese attraverso le ordinanze della protezione civile, nelle quali a parte il sindaco, pochi altri amministratori comunali hanno potuto mettere becco. Se questo sia stato un bene o un male lo stabilirà la storia. Alla cronaca il compito di dire che è stato così e che sarà così almeno fino alla fine dell’anno. Ma veniamo alla giunta.
Oggi ci sono sei assessori: Ermano Lisi, Pierluigi Pezzopane, Alfredo Moroni, Silvana Giangiuliani, Marco Fanfani, Roberto Riga che è anche vicesindaco. Cialente dopo mille riflessioni e una buona dose di “aquilano” vittimismo (ma questo è capitato a molti non solo al primo cittadino che forse ne aveva anche qualche ragione) ha deciso di dare una sterzata. Ha chiesto e ottenuto che Giustino Masciocco (Sinistra democratica), Pietro Di Stefano (Pd), Giampaolo Arduini (Udeur) abbandonassero il loro tradizionale riserbo e mettessero il loro impegno civile più che politico in un passaggio storico per L’Aquila. Arduini sarà il vicesindaco (così Cialente potrà prendersi anche qualche pausa ristoratrice), Masciocco avrà il Bilancio, le aziende ex municipalizzate e il patrimonio, Di Stefano l’urbanistica, il piano regolatore e tutto quello che sarà da regolare dopo la nascita di new town e villaggi di legno con uno sguardo alla ricostruzione.
In questo quadro non ci sarà più spazio per la Giangiuliani che era stata chiamata da Cialente in qualità di tecnico. L’Italia dei Valori potrebbe far scendere in campo una docente al posto di Pierluigi Pezzopane (ma non è ancora detta l’ultima parola). C’è poi la questione della minoranza. Il sindaco ha già dato un paio di incarichi (che non c’entrano con gli assessorati): a Maurizio Leopardi (rapporti con l’Università) e Vito Colonna (rapporti con la protezione civile). In giunta invece di area centrodestra (in base alla logica che in un momento così difficile tutte le forze politiche devono sentirsi partecipi dello sforzo necessario alla rinascita del capoluogo) dovrebbero entrare Vladimiro Placidi, e Chiara Petrocco (La Destra). Si parla anche di una apprezzata dirigente della Regione, Vanna Andreola. Insomma la giunta potrebbe arrivare a 12. Nel centrodestra intanto grandi manovre per lo sfidante della Pezzopane. In pole position ci sarebbe Mimmo Srour (ex Pd).
In questi sette mesi in pochi si sono accorti che la giunta è passata da 10 assessori a sei. In realtà la politica comunale dopo il sei aprile ha avuto un ruolo marginale. Si sono svolti i classici consigli comunali rissosi, le solite riunioni fiume delle commissioni. Con una piccola differenza rispetto al pre-sisma: che le decisioni, quelle vere, sono state prese attraverso le ordinanze della protezione civile, nelle quali a parte il sindaco, pochi altri amministratori comunali hanno potuto mettere becco. Se questo sia stato un bene o un male lo stabilirà la storia. Alla cronaca il compito di dire che è stato così e che sarà così almeno fino alla fine dell’anno. Ma veniamo alla giunta.
Oggi ci sono sei assessori: Ermano Lisi, Pierluigi Pezzopane, Alfredo Moroni, Silvana Giangiuliani, Marco Fanfani, Roberto Riga che è anche vicesindaco. Cialente dopo mille riflessioni e una buona dose di “aquilano” vittimismo (ma questo è capitato a molti non solo al primo cittadino che forse ne aveva anche qualche ragione) ha deciso di dare una sterzata. Ha chiesto e ottenuto che Giustino Masciocco (Sinistra democratica), Pietro Di Stefano (Pd), Giampaolo Arduini (Udeur) abbandonassero il loro tradizionale riserbo e mettessero il loro impegno civile più che politico in un passaggio storico per L’Aquila. Arduini sarà il vicesindaco (così Cialente potrà prendersi anche qualche pausa ristoratrice), Masciocco avrà il Bilancio, le aziende ex municipalizzate e il patrimonio, Di Stefano l’urbanistica, il piano regolatore e tutto quello che sarà da regolare dopo la nascita di new town e villaggi di legno con uno sguardo alla ricostruzione.
In questo quadro non ci sarà più spazio per la Giangiuliani che era stata chiamata da Cialente in qualità di tecnico. L’Italia dei Valori potrebbe far scendere in campo una docente al posto di Pierluigi Pezzopane (ma non è ancora detta l’ultima parola). C’è poi la questione della minoranza. Il sindaco ha già dato un paio di incarichi (che non c’entrano con gli assessorati): a Maurizio Leopardi (rapporti con l’Università) e Vito Colonna (rapporti con la protezione civile). In giunta invece di area centrodestra (in base alla logica che in un momento così difficile tutte le forze politiche devono sentirsi partecipi dello sforzo necessario alla rinascita del capoluogo) dovrebbero entrare Vladimiro Placidi, e Chiara Petrocco (La Destra). Si parla anche di una apprezzata dirigente della Regione, Vanna Andreola. Insomma la giunta potrebbe arrivare a 12. Nel centrodestra intanto grandi manovre per lo sfidante della Pezzopane. In pole position ci sarebbe Mimmo Srour (ex Pd).