Cansano, revocata la cittadinanza onoraria al duce dopo 101 anni. “Pensiamo a chi ha combattuto per la libertà”

Lo scorso 12 marzo, il Comune di Cansano ha revocato con esecuzione immediata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Cittadinanza che gli era stata assegnata il 12 maggio 1924. Un atto significativo, nato su proposta del consigliere Nunzio Marco D’Orazio
CANSANO. Lo scorso 12 marzo, il Comune di Cansano ha revocato con esecuzione immediata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Cittadinanza che gli era stata assegnata il 12 maggio 1924. Un atto significativo, nato su proposta del consigliere Nunzio Marco D’Orazio che ha condotto una specifica ricerca d’archivio sul tema e che segue l’esempio di altri Comuni, tra cui Salò e Opi. “Nel 1924, si legge in una nota del Comune di Cansano, fu infatti imposto a tutti le municipalità italiane di conferire la cittadinanza onoraria a Mussolini a fini propagandistici”. “I tempi, dopo un secolo, sono più che maturi ed è venuto il momento di fare i conti con la storia e i suoi lasciti”, ha detto in aula nel corso del consiglio comunale il sindaco Luca Malvestuto. "Le conseguenze che la dittatura fascista ebbe sulla popolazione italiana in generale, e su quella di Cansano, in particolare, sono ancora tristemente vive nei ricordi dei concittadini più anziani e in quelle dei nostri nonni o genitori: dapprima prevaricazioni e restrizioni delle libertà personali, gli arresti, le purghe, la repressione delle proteste per la spoliazione del Bosco di Sant'Antonio; poi il tributo di sangue dei giovani andati in guerra ed infine, ancor più nefasta, l’occupazione nazifascita e la dichiarazione, nel novembre 1944, di “città aperta”, lo sfollamento e le deportazioni”.
Una decisione, ha proseguito il sindaco, “in memoria dei tantissimi cansanesi che fecero la scelta di combattere l’occupatore, chi aderendo alle formazioni partigiane tra cui la gloriosa Brigata Majella chi collaborando con queste dall’esterno. In memoria di tutte le famiglie che trovarono rifugio in montagna, in luoghi come Grotta Lupara, “scheuz e gnud” durante un inverno lungo e rigido. E ancora, in memoria di tutti i cansanesi, che furono deportati nei treni diretti verso il nord Italia, dei soldati di Cansano che fecero “lo sbandamento”, con tutte le conseguenze del caso, per non aderire alla repubblica di Salò o per aggregarsi alla lotta clandestina, nonché di tutti coloro che sono morti per le scelte del regime mussoliniano e delle donne e degli uomini che dal dopoguerra in poi hanno ricostruito Cansano e l'Italia, con sacrifici e abnegazione. Una revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini in memoria”, ha concluso Malvestuto, “di chi ha scelto l'Italia libera”.
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