Rischi sottovalutati? E’ polemica
Boschi: «Non esclusi la forte scossa». Bertolaso: «Falso, pronto a denunciarlo».
PESCARA. L’accusa è terribile: «Noi ve lo avevamo detto». La risposta sdegnata: «Non è vero e sono pronto a rivolgermi alla magistratura». E’ la polemica tra il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il professore Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), che appare sul numero in edicola oggi del settimanale L’Espresso. Nel servizio a firma di Primo Di Nicola si svelano alcuni retroscena su uno scambio di lettere tra Boschi e Bertolaso in merito all’ipotesi di un sisma e sugli allarmi sottovalutati.
«A scatenare lo scontro stavolta non è però la sorte dell’Ingv, ma il terremoto dell’Aquila e quello che si poteva fare e non si è fatto per salvare vite umane. Problemi su cui sta indagando la magistratura», scrive Primo Di Nicola nel servizio dell’Espresso, «alla base della querelle, un duro scambio di lettere tra Boschi e Bertolaso. Nella prima, del 16 settembre scorso, Boschi scrive a Bertolaso e ad altri (vedere copia del carteggio sul sito www.espressonline.it) che è ora di fare chiarezza: il 6 aprile, subito dopo il terremoto, Bertolaso ha dichiarato che «in una conferenza stampa Boschi ha stabilito che non era prevedibile alcuna situazione di terremoto più violenta di quelle che si erano registrate».
Nel servizio di Primo Di Nicola si riportano le puntualizzazioni polemiche di Boschi nei confronti di Bertolaso. «Il fatto che io possa avere escluso forti scosse in Abruzzo è assurdo». Dunque, «qualcuno ha mentito». Già nel 2004, aggiunge Boschi, «l’Ingv ha prodotto una mappa sui rischi sismici e l’Abruzzo vi appare come una delle regioni a maggiore pericolosità, mentre nel 2007 ha consegnato alla Protezione civile il rapporto sui “terremoti probabili”» in cui si spiega che la «probabilità massima di accadimento di un forte terremoto è in un segmento appenninico contenente l’Aquila». Il 17 febbraio 2009, infine, l’Ingv ha inviato «all’Ufficio sismico della Protezione civile un comunicato sulla sequenza in atto che non può essere certo considerato tranquillizzante». Cosa ha fatto la Protezione civile? Niente, lamenta Boschi. Primo Di Nicola racconta anche le polemiche e le tensioni accadute dopo il sei aprile, tra Boschi e il capo della Protezione Civile.
Le anticipazioni del servizio dell’Espresso hanno subito suscitato reazioni allarmate. «Il carteggio Boschi-Bertolaso pubblicato sul sito del settimanale L’Espresso è a dir poco inquietante», affermano il capogruppo regionale di Prc, Maurizio Acerbo, e il consigliere del Comune dell’Aquila Enrico Perilli. Per Rifondazione «più di trecento persone hanno perso la vita anche a causa del fatto che alla popolazione e agli enti locali sono stati lanciati messaggi tranquillizzanti di cui adesso i principali responsabili si rimbalzano le responsabilità».
«Secondo Boschi», osservano Acerbo e Perilli, «la negligenza è da imputare alla Protezione Civile, Bertolaso minaccia querele». E’ stato, invece, archiviato il procedimento penale per procurato allarme nei confronti di Giampaolo Giuliani, in relazione alla denuncia, nei suoi confronti, per un presunto annuncio di terremoto a Sulmona una settimana prima del 6 aprile. Lo ha deciso il Gip di Sulmona, Massimo Di Cesare, che ha accolto la richiesta del Pm, Aura Scarsella.
«A scatenare lo scontro stavolta non è però la sorte dell’Ingv, ma il terremoto dell’Aquila e quello che si poteva fare e non si è fatto per salvare vite umane. Problemi su cui sta indagando la magistratura», scrive Primo Di Nicola nel servizio dell’Espresso, «alla base della querelle, un duro scambio di lettere tra Boschi e Bertolaso. Nella prima, del 16 settembre scorso, Boschi scrive a Bertolaso e ad altri (vedere copia del carteggio sul sito www.espressonline.it) che è ora di fare chiarezza: il 6 aprile, subito dopo il terremoto, Bertolaso ha dichiarato che «in una conferenza stampa Boschi ha stabilito che non era prevedibile alcuna situazione di terremoto più violenta di quelle che si erano registrate».
Nel servizio di Primo Di Nicola si riportano le puntualizzazioni polemiche di Boschi nei confronti di Bertolaso. «Il fatto che io possa avere escluso forti scosse in Abruzzo è assurdo». Dunque, «qualcuno ha mentito». Già nel 2004, aggiunge Boschi, «l’Ingv ha prodotto una mappa sui rischi sismici e l’Abruzzo vi appare come una delle regioni a maggiore pericolosità, mentre nel 2007 ha consegnato alla Protezione civile il rapporto sui “terremoti probabili”» in cui si spiega che la «probabilità massima di accadimento di un forte terremoto è in un segmento appenninico contenente l’Aquila». Il 17 febbraio 2009, infine, l’Ingv ha inviato «all’Ufficio sismico della Protezione civile un comunicato sulla sequenza in atto che non può essere certo considerato tranquillizzante». Cosa ha fatto la Protezione civile? Niente, lamenta Boschi. Primo Di Nicola racconta anche le polemiche e le tensioni accadute dopo il sei aprile, tra Boschi e il capo della Protezione Civile.
Le anticipazioni del servizio dell’Espresso hanno subito suscitato reazioni allarmate. «Il carteggio Boschi-Bertolaso pubblicato sul sito del settimanale L’Espresso è a dir poco inquietante», affermano il capogruppo regionale di Prc, Maurizio Acerbo, e il consigliere del Comune dell’Aquila Enrico Perilli. Per Rifondazione «più di trecento persone hanno perso la vita anche a causa del fatto che alla popolazione e agli enti locali sono stati lanciati messaggi tranquillizzanti di cui adesso i principali responsabili si rimbalzano le responsabilità».
«Secondo Boschi», osservano Acerbo e Perilli, «la negligenza è da imputare alla Protezione Civile, Bertolaso minaccia querele». E’ stato, invece, archiviato il procedimento penale per procurato allarme nei confronti di Giampaolo Giuliani, in relazione alla denuncia, nei suoi confronti, per un presunto annuncio di terremoto a Sulmona una settimana prima del 6 aprile. Lo ha deciso il Gip di Sulmona, Massimo Di Cesare, che ha accolto la richiesta del Pm, Aura Scarsella.