Santa Caterina, lavori in dirittura d’arrivo

L’ex convento (che ospiterà Casa Ovidio) ristrutturato dal Comune e dalla Camera di commercio

SULMONA. In dirittura d’arrivo la conclusione dei lavori nell’ex convento di Santa Caterina che ospiterà “Casa Ovidio”.

Nelle scorse settimane era stato lanciato l’allarme per i ritardi sul progetto, realizzato a quattro mani da Comune e Camera di commercio dell’Aquila, in occasione del bimillenario della morte di Ovidio, nel 2017. L’immobile ospiterà una serie di iniziative finalizzate alla valorizzazione della cultura in città, una sorta di incubatore di realtà culturali.

«Il recupero dell’importante struttura», afferma l’assessore ai lavori pubblici Stefano Goti, «rientra nel progetto del cosiddetto quadrilatero della cultura che prevede la valorizzazione della zona del centro storico compresa tra via Roma, via De Nino e via Angeloni, dove si trovano il cinema Pacifico e il teatro comunale Caniglia che, insieme al polo associativo, dovranno costituire gli angoli della cultura».

Per il progetto “Spazio Ovidio” la Camera di commercio ha stanziato 250mila euro e la struttura va allestita e promossa in quanto, per il bimillenario della morte di Ovidio, l’obiettivo comune è ottenere visibilità a livello nazionale e anche internazionale.

In particolare verso la Romania dove il poeta è morto dopo gli anni dell’esilio.

“Spazio Ovidio” non sarà un museo statico, ma uno spazio multimediale e in continuo rinnovamento al fine di incentivare l’imprenditorialità e le manifestazioni di qualità.

Da parte sua il Comune ha investito sul complesso di Santa Caterina circa un milione e 300mila euro per interventi, divisi in tre lotti, che hanno preso il via qualche anno fa. L’immobile, in oltre ottocento metri quadrati, ospiterà al pian terreno attività commerciali di qualità, come book shop e prodotti tipici; al primo piano, in undici sale, sarà realizzata la struttura culturale con sale convegni e riunioni, stanze dedicate al poeta con libri antichi e percorsi multimediale. La struttura, attraverso un bando a evidenza pubblica, sarà affidata in gestione ai privati che dovranno concretizzare un’attività imprenditoriale in grado di autofinanziarsi senza l’aiuto o il sostegno economico degli enti pubblici.

In quest’ottica il museo sarà a pagamento, ma si tratterà di un centro all’avanguardia. (c.b.)

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