Seconde case, ecco chi potrà avere i fondi
L’onorevole Giovanni Lolli (Pd) chiarisce il contenuto della legge Barca sulla ricostruzione
L’AQUILA. L’onorevole Giovanni Lolli scrive in una nota: «In merito ai punti acquisiti con la nuova legge approvata mi sono reso conto che ha suscitato molta preoccupazione ed ha creato molti fraintendimenti il punto sulle cosiddette seconde case.
Dopo l’approvazione della legge alla Camera e del relativo ordine del giorno interpretativo numero 9/05312/175 di cui sono primo firmatario la situazione è la seguente: nei centri storici di tutti i Comuni del cratere le parti comuni e strutturali delle seconde case vengono rimborsate sempre quando siano inserite in aggregati, anche nel caso in cui si tratti di aggregati di sole seconde case. Nel solo caso del centro storico del Comune dell’Aquila vengono ricostruite nelle parti strutturali anche le seconde case isolate, cioè non inserite in aggregati, anche di un unico proprietario e anche non adibite ad abitazione ( ma ad attività produttive, negozi, ecc.) Resta valida per tutti i proprietari di seconde case l’ulteriore possibilità (anche quando le parti comuni e strutturali siano finanziate) di accedere al finanziamento per le parti interne dell’80%, con il tetto di 80.000 euro, qualora non abbiano usufruito del finanziamento per la prima abitazione.
Rimangono quindi non finanziate per le parti strutturali gli alloggi isolati di tutti i centri storici tranne il centro storico monumentale dell’Aquila e le seconde case isolate delle periferie per le quali ovviamente rimane confermato il finanziamento fino all’80% con un tetto a 80.000 euro. Dalle prime informazioni dei sindaci sembra che il numero degli alloggi isolati dei centri storici sia molto ridotto. Quante siano con precisione le abitazioni del primo e del secondo caso lo dovranno al più presto far sapere i Comuni anche al fine di poter continuare nei successivi provvedimenti la nostra battaglia per estendere a queste tipologie i diritti acquisiti per gli altri».
TAR. Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar dell'Aquila del marzo 2011 con cui era stato annullato il provvedimento con cui, a seguito di ripetuti controlli e ispezioni durante i quali l'intestataria dell'immobile e i suoi familiari erano risultati assenti, era stato revocato l'alloggio del progetto Case. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dai legali della Sge, confermando il provvedimento emesso dal Comune dell'Aquila.
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