Sede spostata a Modena, Carispaq rassicura

Il direttore generale Iannucci: esuberi coperti dai pensionamenti, manterremo il marchio

L'AQUILA. Mantenimento del marchio e copertura degli esuberi attraverso prepensionamenti. Questi gli argomenti del direttore generale della Carispaq Vittorio Iannucci (nella foto), che rassicura gli aquilani sul trasferimento della direzione della banca a Modena. Un accentramento che suscita preoccupazioni.

IL MARCHIO. «Il piano industriale», sostiene Iannucci, «lascia, per Carispaq e Bls, una forte identità territoriale mantenendo un presidio all'interno delle due realtà locali abruzzesi e questo ci dà meno preoccupazione. Manterremo la stessa forza che oggi abbiamo. Resterà il marchio della banca, un riferimento importante. Resterà un comitato di rappresentanti locali insieme a tutto il management che c'è adesso. La clientela vedrà sempre le stesse facce. Avremo le stesse autonomie che abbiamo. Insomma, io vedo pochi cambiamenti. Al contrario prevedo un forte rafforzamento sulla nostra rete per rispondere un po' meglio alle esigenze che ci vedono sbilanciati. Daremo un'alleggerita alla struttura centrale. Io stesso sarò un po' più solo e i miei collaboratori staranno nelle filiali. Ci prepariamo a vivere un accentramento di funzioni di una direzione centrale, di fatto già in essere. Ora verranno accentrate anche funzioni residuali trattandosi di una suddivisione di compiti. Le funzioni di controllo e di ragioneria saranno tutte a Modena, ma manterremo qui una serie di presìdi».

GLI ESUBERI. «Gli effetti del piano», argomenta il dg della Carispaq, «li vedremo dall'anno prossimo. Il programma annunciato, infatti, parte dal 2013. Da parte mia, spero di restare all'Aquila almeno come direttore territoriale, visto che questa sarà la mia ultima esperienza a livello di gruppo prima della pensione. Vorrei restare. Le agenzie da tagliare? Di sovrapposizioni tra Carispaq e Bls ce ne sono ben poche. Ritengo che le agenzie resteranno le stesse. In pochissimi casi bisognerà intervenire. Ad esempio, a Castel di Sangro c'è una nostra storica filiale e a 200 metri ce n'è una di Bls. Lì si valuterà se farne una sola. Però parliamo di casi limitati. Altri aspetti sono ancora da vedere. Le agenzie Bls in provincia dell'Aquila potrebbero rientrare nell'orbita nostra. In certi casi, come a Pescara, la nostra agenzia potrebbe passare alla Bls. Ma ritengo che siano piccoli dettagli di tipo organizzativo e niente più. Non vedo timori di riduzione delle filiali. Cinquanta esuberi? Non è stato ancora fatto il conto. Per la parte eventuale abbiamo personale alla soglia della pensione, una trentina di elementi. Pertanto gli esuberi saranno assorbiti con una certa gradualità attraverso i pensionamenti. Le persone relativamente giovani e che vogliono mantenere la loro specializzazione possono valutare se andare a Modena. Chi si sente più proiettato ad accrescere e a sviluppare alcune attività specialistiche potrà andare nella capogruppo».

Insomma, secondo Iannucci, «i timori del sindaco sono infondati anche se capisco la preoccupazione di Cialente per il fatto che, se formalmente mancherà qui una ragione giuridica, non si avranno punti di riferimento. È vero che non ci sarà più il cda, ma ci saranno un comitato di riferimento, una direzione. Non è così grave la cosa. Anzi, avremo maggiori risorse disponibili per la rete e daremo servizi migliori alla clientela. Il piano industriale è per migliorare le cose. Venerdì sarò a Modena e avremo maggiori dettagli sul piano. Non sarò, e non voglio esserlo, il liquidatore della Carispaq. Spero che dopo di me ci sarà un aquilano a prendere in mano le redini della banca».

CIALENTE. Il sindaco Cialente, che ha scritto una lettera di protesta al presidente Bper Ettore Caselli, attende una risposta e per ora rincara la dose. «Sono arrabbiatissimo per come si stanno mettendo le cose. Ho ottenuto un primo incontro coi dirigenti locali. Sulla questione della difesa della banca del territorio non ho intenzione di arretrare di un millimetro».

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