Seneca e biciclette a ruote quadrate «Il giorno più duro»
Soddisfazione al Classico per la versione di latino non ostica Scientifico e istituti tecnici alle prese con test più complicati
L’AQUILA. L’esame di maturità 2017 passerà probabilmente alla storia per la bicicletta con le ruote quadrate, lo studio di funzione in uno dei problemi del Liceo Scientifico. Una bicicletta con le ruote quadrate può avanzare agevolmente solo su una pavimentazione disegnata alla bisogna e la formula matematica per questo pavimento probabilmente assillerà i sonni futuri di parecchi studenti.
A Stefano Santarelli del quinto C del Liceo Scientifico “Bafile” dell’Aquila, la bici quadrata tornerà sicuramente in sogno. La sua espressione all’uscita dalla prova non è infatti delle più allegre. «Sto in lutto», confida agli amici che lo aspettano fuori. «Difficile? Calcoli e ancora calcoli, fino all’infinito. Non mi resta che scappare in Thailandia...». Gli amici ridono e alla fine riescono a strappargli un sorriso. Piccoli drammi della seconda prova dell’esame di maturità 2017, quella che può essere considerata il vero spauracchio, forse l’ostacolo più arduo verso l’agognata maturità.
Michela Giamberardini, del quinto biologico sanitario all’Itis, prova a spiegare il suo compito di anatomia. «Abbastanza difficile, gli ormoni maschili, insulina, diabete...».
Anche Paola Biondi, al suo fianco, giudica il compito «abbastanza difficile». E adesso bisogna concentrarsi sulla terza prova «il 26, e dal 4 al 7 luglio gli orali». Economia aziendale per Isabella Federico e Giada Aquilani del 5° Ipc, l’istituto Commerciale. «Un po’ complicata, ma alla fine ce la siamo cavata, c’era la situazione patrimoniale, budget, bilancio...».
Gaia Scopano e Aurora Perilli del quinto C di Scienze umane, si sono trovate davanti un compito di pedagogia. «Tosto, mettere insieme sociologia, antropologia e pedagogia per fare una critica su scuola e mass media».
E se allo Scientifico gli studenti hanno trovato la bici con le ruote quadrate, al Classico i maturandi hanno trovato Seneca. Laura Paris e Michela Chiarizia sono le ultime ad andar via al termine delle 4 ore concesse per il compito. Laura Paris, quinto C Classico, sembra tranquilla.
«Era un brano tratto dalle epistole, abbastanza semplice da comprendere perché rispecchiava la sintassi lineare di Seneca, con frasi brevi e concise. Tra l’altro con uno dei temi più importanti per Seneca, il valore della filosofia, un cammino che abbiamo percorso e ripercorso più volte nel corso dell’anno».
Michela Chiarizia non si era spaventata neanche durante la prova di italiano, col compito sullo “sconosciuto” poeta Caproni. «Comunque era un argomento che avevamo trattato a lungo nel corso dell’anno».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
A Stefano Santarelli del quinto C del Liceo Scientifico “Bafile” dell’Aquila, la bici quadrata tornerà sicuramente in sogno. La sua espressione all’uscita dalla prova non è infatti delle più allegre. «Sto in lutto», confida agli amici che lo aspettano fuori. «Difficile? Calcoli e ancora calcoli, fino all’infinito. Non mi resta che scappare in Thailandia...». Gli amici ridono e alla fine riescono a strappargli un sorriso. Piccoli drammi della seconda prova dell’esame di maturità 2017, quella che può essere considerata il vero spauracchio, forse l’ostacolo più arduo verso l’agognata maturità.
Michela Giamberardini, del quinto biologico sanitario all’Itis, prova a spiegare il suo compito di anatomia. «Abbastanza difficile, gli ormoni maschili, insulina, diabete...».
Anche Paola Biondi, al suo fianco, giudica il compito «abbastanza difficile». E adesso bisogna concentrarsi sulla terza prova «il 26, e dal 4 al 7 luglio gli orali». Economia aziendale per Isabella Federico e Giada Aquilani del 5° Ipc, l’istituto Commerciale. «Un po’ complicata, ma alla fine ce la siamo cavata, c’era la situazione patrimoniale, budget, bilancio...».
Gaia Scopano e Aurora Perilli del quinto C di Scienze umane, si sono trovate davanti un compito di pedagogia. «Tosto, mettere insieme sociologia, antropologia e pedagogia per fare una critica su scuola e mass media».
E se allo Scientifico gli studenti hanno trovato la bici con le ruote quadrate, al Classico i maturandi hanno trovato Seneca. Laura Paris e Michela Chiarizia sono le ultime ad andar via al termine delle 4 ore concesse per il compito. Laura Paris, quinto C Classico, sembra tranquilla.
«Era un brano tratto dalle epistole, abbastanza semplice da comprendere perché rispecchiava la sintassi lineare di Seneca, con frasi brevi e concise. Tra l’altro con uno dei temi più importanti per Seneca, il valore della filosofia, un cammino che abbiamo percorso e ripercorso più volte nel corso dell’anno».
Michela Chiarizia non si era spaventata neanche durante la prova di italiano, col compito sullo “sconosciuto” poeta Caproni. «Comunque era un argomento che avevamo trattato a lungo nel corso dell’anno».
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