Sfollati senza guardia medica Servizio abolito dalla Regione
L’AQUILA. Chiudono i battenti da questa mattina le guardie mediche allestite subito dopo il terremoto come supporto per gli sfollati sulla costa. È quanto ha stabilito la Regione per limitare la spesa sanitaria. Una decisione che non è piaciuta agli aquilani che dal sei aprile 2009 ancora non riescono a tornare nella propria città e che probabilmente dovranno rimanere ancora per qualche mese nelle località della costa abruzzese. «Si tratta di un atto gravissimo» spiega Berardino Persichetti, medico e sfollato sulla costa da più di un anno. Il suo sfogo raccoglie la rabbia di quanti si vedono privati di un servizio.
Il medico, rappresentante dell’associazione «Un respiro per L’Aquila» nata subito dopo il terremoto per iniziativa di un sostanzioso gruppo di aquilani sulla costa dice: «Questa decisione rappresenta un danno soprattutto per le persone anziane che perdono così un altro punto di riferimento». La guardia medica realizzata ad hoc per gli sfollati era aperta tutti i giorni, tranne i festivi, dalle 9 alle 13 in varie località abruzzesi.
«L’assistenza dedicata a noi terremotati era uno dei sentori di un’attenzione ancora viva per i problemi dell’Aquila e dei suoi abitanti» continua Persichetti, «la decisione di toglierla, senza neanche avvisarci con anticipo, ci fa pensare invece che questa attenzione stia scemando e rappresenta un altro grave disagio che si va a sommare a quelli con cui dobbiamo fare i conti quotidianamente».
Senza la guardia medica, infatti, gli sfollati saranno costretti a scegliere un medico di base nella zona di residenza per avere garantita l’assistenza sanitaria.
«Un’operazione non banale soprattutto per gli anziani» continua Persichetti, «che rischiano di perdere un’altra piccola certezza. Ci meravigliamo di questa scelta tanto più in considerazione del fatto che la Regione sta rientrando nel deficit di spesa e quindi dovrebbe avere meno difficoltà».
D’altra parte sono ancora quasi seimila gli aquilani assistiti negli alberghi e nelle case della costa.
«Avevamo tirato da poco un sospiro di sollievo per la proroga dei pedaggi autostradali gratuiti sulla A24 e sulla A25 fino alla fine del mese di giugnp» dice Persichetti, «adesso questa notizia che ci sembra davvero inspiegabile. Dal prossimo mese, infatti, sulla costa partirà la guardia medica turistica che avrebbe potuto convogliare con facilità anche il servizio di assistenza per gli sfollati. Invece si è deciso di tagliare completamente quest’ultimo. È vero che il numero degli assistiti rispetto all’anno scorso è diminuito notevolmente, ma non per questo possiamo essere dimenticati».
Gli sfollati sono preoccupati anche per la sospensione a breve di un altro importante servizio: lo sportello mobile della Carispaq che tocca tutte le città della costa una volta a settimana.
«Ci hanno detto che entro metà maggio anche questo servizio scomparirà» spiega Persichetti, «si tratterebbe di un altro duro colpo per chi è costretto a rimanere ancora fuori casa e deve tornare all’Aquila per ogni minima cosa, anche un’operazione bancaria».
Intanto, sulla decisione della Regione di sospendere la guardia medica per gli sfollati è intervenuta anche Stefania Pezzopane, consigliere provinciale Pd dell’Aquila, che chiede al governatore abruzzese di «ripristinare immediatamente il servizio e di fare un piano chiaro e serio sul rientro dei cittadini aquilani».
Il medico, rappresentante dell’associazione «Un respiro per L’Aquila» nata subito dopo il terremoto per iniziativa di un sostanzioso gruppo di aquilani sulla costa dice: «Questa decisione rappresenta un danno soprattutto per le persone anziane che perdono così un altro punto di riferimento». La guardia medica realizzata ad hoc per gli sfollati era aperta tutti i giorni, tranne i festivi, dalle 9 alle 13 in varie località abruzzesi.
«L’assistenza dedicata a noi terremotati era uno dei sentori di un’attenzione ancora viva per i problemi dell’Aquila e dei suoi abitanti» continua Persichetti, «la decisione di toglierla, senza neanche avvisarci con anticipo, ci fa pensare invece che questa attenzione stia scemando e rappresenta un altro grave disagio che si va a sommare a quelli con cui dobbiamo fare i conti quotidianamente».
Senza la guardia medica, infatti, gli sfollati saranno costretti a scegliere un medico di base nella zona di residenza per avere garantita l’assistenza sanitaria.
«Un’operazione non banale soprattutto per gli anziani» continua Persichetti, «che rischiano di perdere un’altra piccola certezza. Ci meravigliamo di questa scelta tanto più in considerazione del fatto che la Regione sta rientrando nel deficit di spesa e quindi dovrebbe avere meno difficoltà».
D’altra parte sono ancora quasi seimila gli aquilani assistiti negli alberghi e nelle case della costa.
«Avevamo tirato da poco un sospiro di sollievo per la proroga dei pedaggi autostradali gratuiti sulla A24 e sulla A25 fino alla fine del mese di giugnp» dice Persichetti, «adesso questa notizia che ci sembra davvero inspiegabile. Dal prossimo mese, infatti, sulla costa partirà la guardia medica turistica che avrebbe potuto convogliare con facilità anche il servizio di assistenza per gli sfollati. Invece si è deciso di tagliare completamente quest’ultimo. È vero che il numero degli assistiti rispetto all’anno scorso è diminuito notevolmente, ma non per questo possiamo essere dimenticati».
Gli sfollati sono preoccupati anche per la sospensione a breve di un altro importante servizio: lo sportello mobile della Carispaq che tocca tutte le città della costa una volta a settimana.
«Ci hanno detto che entro metà maggio anche questo servizio scomparirà» spiega Persichetti, «si tratterebbe di un altro duro colpo per chi è costretto a rimanere ancora fuori casa e deve tornare all’Aquila per ogni minima cosa, anche un’operazione bancaria».
Intanto, sulla decisione della Regione di sospendere la guardia medica per gli sfollati è intervenuta anche Stefania Pezzopane, consigliere provinciale Pd dell’Aquila, che chiede al governatore abruzzese di «ripristinare immediatamente il servizio e di fare un piano chiaro e serio sul rientro dei cittadini aquilani».
© RIPRODUZIONE RISERVATA