Soldi per l’autonoma sistemazione
Pagamenti di settembre e ottobre, il Comune ottiene 21 milioni di euro.
L’AQUILA. I pagamenti per i contributi di autonoma sistemazione per settembre e ottobre saranno pagati da oggi o al più tardi dall’inizio della prossima settimana. Sarà liquidato anche il conguaglio relativo al mese di agosto. La somma complessiva ammonta a 21 milioni e mezzo di euro. È quanto reso noto dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. «Chi ha chiesto l’accredito», afferma Cialente, «si troverà l’importo direttamente sul conto corrente. Chi invece ha optato per la riscossione diretta attraverso il tesoriere comunale potrà recarsi in una sede Carispaq».
«Abbiamo insistito con la Protezione civile», prosegue Cialente, «e ringrazio della disponibilità offerta da Guido Bertolaso e da Angelo Borrelli, affinché ci accreditasse delle somme adeguate per questa operazione, nonostante, alla fine dell’anno, sia difficile per ogni pubblica amministrazione effettuare dei pagamenti. Stiamo lavorando anche per ottenere 8 milioni e 800mila euro per liquidare gli aventi diritto al contributo per il mese di novembre. Impresa non facile, ma proveremo a centrare anche questo obiettivo che ci consentirebbe di eliminare interamente l’arretrato». Sono circa 14mila i beneficiari dell’autonoma sistemazione. Gli elenchi vengono periodicamente pubblicati sul sito Internet del Comune dell’Aquila.
Per le famiglie il contributo può arrivare fino a 600 euro al mese, nel limite di 200 euro per ogni componente del nucleo familiare. Mentre chi vive da solo può ricevere 300 euro. Per ogni anziano ultra 65enne e per ogni persona con disabilità o invalida almeno al 67% è previsto un contributo aggiuntivo di 200 euro. L’articolo 24 dell’ordinanza 3797 del 30 luglio ha aumentato l’importo del contributo per l’autonoma sistemazione, rispetto a quello previsto dall’articolo 11, comma 1, della 3754 del 9 aprile. Ma i ritardi nei pagamenti hanno causato spesso polemiche.
Intanto, oggi scade il termine per la presentazione delle domande per le riparazioni di case classificate B e C. Sono circa settemila le pratiche finora presentate. Un numero decisamente al di sotto delle aspettative, considerato che la Protezione civile aveva stimato la presenza di 14-15mila case B e C. Non dovrebbero eccerci nuove proroghe, come ricordato anche dal sindaco Cialente. «Va fatta una verifica sugli edifici in questione per capire le ragioni che hanno portato i proprietari a non presentare la domanda di contributo», ha evidenziato il primo cittadino, «è un problema serio che dovremo affrontare per evitare il rischio di ritrovarci con una marea di edifici non ristrutturati».
Anche il presidente dell’Ordine degli ingegneri, Paolo De Santis, si è detto preoccupato dalla mancata presentazione di un numero così grande di pratiche. «Finora» ha detto «sono state presentate circa 7.000 domande e altre 500 potrebbero arrivare alla scadenza dei termini. O la Protezione civile ha sbagliato la stima oppure il calcolo è giusto ed allora abbiamo a che fare con seconde case, alloggi aggregati o edifici abusivi. Bisognerà fare dei riscontri, per vedere quali pratiche mancano all’appello, e solo allora si potrà decidere cosa fare. Insomma, bisognerà studiare e capire il fenomeno. Un compito che dovrebbe essere la Protezione civile a svolgere, ache a costo di prolungare la permanenza all’Aquila. Va evitato il rischio di una nuova Pompei».
«Abbiamo insistito con la Protezione civile», prosegue Cialente, «e ringrazio della disponibilità offerta da Guido Bertolaso e da Angelo Borrelli, affinché ci accreditasse delle somme adeguate per questa operazione, nonostante, alla fine dell’anno, sia difficile per ogni pubblica amministrazione effettuare dei pagamenti. Stiamo lavorando anche per ottenere 8 milioni e 800mila euro per liquidare gli aventi diritto al contributo per il mese di novembre. Impresa non facile, ma proveremo a centrare anche questo obiettivo che ci consentirebbe di eliminare interamente l’arretrato». Sono circa 14mila i beneficiari dell’autonoma sistemazione. Gli elenchi vengono periodicamente pubblicati sul sito Internet del Comune dell’Aquila.
Per le famiglie il contributo può arrivare fino a 600 euro al mese, nel limite di 200 euro per ogni componente del nucleo familiare. Mentre chi vive da solo può ricevere 300 euro. Per ogni anziano ultra 65enne e per ogni persona con disabilità o invalida almeno al 67% è previsto un contributo aggiuntivo di 200 euro. L’articolo 24 dell’ordinanza 3797 del 30 luglio ha aumentato l’importo del contributo per l’autonoma sistemazione, rispetto a quello previsto dall’articolo 11, comma 1, della 3754 del 9 aprile. Ma i ritardi nei pagamenti hanno causato spesso polemiche.
Intanto, oggi scade il termine per la presentazione delle domande per le riparazioni di case classificate B e C. Sono circa settemila le pratiche finora presentate. Un numero decisamente al di sotto delle aspettative, considerato che la Protezione civile aveva stimato la presenza di 14-15mila case B e C. Non dovrebbero eccerci nuove proroghe, come ricordato anche dal sindaco Cialente. «Va fatta una verifica sugli edifici in questione per capire le ragioni che hanno portato i proprietari a non presentare la domanda di contributo», ha evidenziato il primo cittadino, «è un problema serio che dovremo affrontare per evitare il rischio di ritrovarci con una marea di edifici non ristrutturati».
Anche il presidente dell’Ordine degli ingegneri, Paolo De Santis, si è detto preoccupato dalla mancata presentazione di un numero così grande di pratiche. «Finora» ha detto «sono state presentate circa 7.000 domande e altre 500 potrebbero arrivare alla scadenza dei termini. O la Protezione civile ha sbagliato la stima oppure il calcolo è giusto ed allora abbiamo a che fare con seconde case, alloggi aggregati o edifici abusivi. Bisognerà fare dei riscontri, per vedere quali pratiche mancano all’appello, e solo allora si potrà decidere cosa fare. Insomma, bisognerà studiare e capire il fenomeno. Un compito che dovrebbe essere la Protezione civile a svolgere, ache a costo di prolungare la permanenza all’Aquila. Va evitato il rischio di una nuova Pompei».