Solidarietà e vicinanza alla Giannangeli
La politica e le associazioni cittadine unite nella ferma condanna dell’inquietante episodio
L’AQUILA. A scendere in campo a sostegno dell’avvocato Simona Giannangeli è anche il mondo dell’associazionismo.
«Esprimiamo massimo sdegno per le minacce che sono state rivolte alla Giannangeli e, di conseguenza, al Centro antiviolenza e soprattutto alle donne continuamente costrette a difendersi dagli attacchi vili e mafiosi di una cultura maschilista e patriarcale», affermano l’Arci, il circolo Querencia, l’associazione Bibliobus, Genitori si diventa, la Comunità XXIV Luglio, l’Associazione 180 amici, i Solisti aquilani, il coordinamento Ricostruire insieme, il Centro crocevia Abruzzo, il Csi, i Giovani esploratori, il Muspac, gli artisti aquilani e l’associazione Teatrabile. «La grande professionalità, la sentita sorellanza e il continuo lavoro che l’avvocata profonde per le donne sono un bene prezioso per tutta la comunità, e tutta la comunità dev’essere coesa nella denuncia della gravità di questo atto intimidatorio e nella difesa della libertà di Simona».
Per l’assessore comunale Stefania Pezzopane «si tratta dell’ennesimo atto ignobile perpetrato nei confronti di una donna che si batte per le donne. Un gesto intimidatorio grave e un segno di allarme per tutta la comunità, l’ulteriore dimostrazione dell’esistenza di un’intolleranza nei confronti delle donne del tutto inaccettabile. Sono ovviamente a disposizione non solo per dichiarare la mia solidarietà all’avvocatessa ma anche e soprattutto per fare tutto quanto si riterrà opportuno per salvare la sua preziosa attività in difesa delle donne».
In una nota, il Centro antiviolenza, di cui la Giannangeli è il legale, definisce «vigliacco l’inaudito gesto intimidatorio.Vigliacco, ma paradossalmente segno indubitabile della validità e della qualità del lavoro svolto dal nostro Centro che, in virtù dell’esperienza e del riconoscimento via via acquisito sul territorio, è stato ammesso quale parte civile nel processo Tuccia. Tanti sono i messaggi di solidarietà arrivati all’avvocata e attraverso lei, alle donne del Centro antiviolenza. Tanta quella pervenuta da rappresentati delle istituzioni e della politica, ai quali rivolgiamo, ancora una volta, la ferma richiesta a voler sostenere questo Centro antiviolenza non solo con le parole, ma con concreto sostegno economico».
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