«Stop ai 360 licenziamenti»
Pezzopane: il rilancio di Transcom riparta dall’Aquila
L’AQUILA. «Attendiamo dalla Transcom l’ufficializzazione dell’acquisizione della commessa da 500 milioni di euro e con essa la revoca immediata della procedura di licenziamento aperta per i dipendenti aquilani». La presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, non ammette «altri colpi al cuore», per il personale del call center. Intanto l’azienda si trincera dietro il classico «no comment». Il direttore generale della Transcom, Roberto Boggio, è all’estero. Contattato tramite il capo del personale, Giuseppe Bertini, preferisce «per il momento non rilasciare dichiarazioni». Ma la vicenda dell’appalto da quasi 500 milioni di euro ottenuto per gestire il servizio call center di Inps e Inail - basato su circa 13 milioni di contatti annui con l’utenza dei due enti - non può certo passare inosservata, all’Aquila, dove ci sono 360 lavoratori che rischiano il licenziamento. Dopo l’intervento dei sindacati, che temono l’ennesimo scippo a favore di altri siti del gruppo, arriva la decisa presa di posizione della presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, che con l’assessore al lavoro Ermanno Giorgi sta seguendo da tempo questa vertenza. «La situazione occupazionale del territorio aquilano, dopo il sisma, presenta punti di grande preoccupazione. E’ il caso della Transcom», afferma Pezzopane, «dove sono già state aperte le procedure di licenziamento e c’è una trattativa in corso. Attendiamo quindi con una certa urgenza l’ufficializzazione dell’avvenuta acquisizione della commessa e con essa la revoca immediata dei licenziamenti. Da parte dell’azienda, questo sarebbe un bel gesto, e permetterebbe di riaprire la concertazione con animi più tranquilli. Siamo pronti, come Provincia, a far ripartire il confronto fra le parti, anche se la sede più indicata resta il tavolo ministeriale, previsto per il prossimo 7 settembre». Sulla possibilità che l’appalto venga dirottato verso altri siti, la presidente Pezzopane è categorica: «Non è ammissibile», dice, «che si prenda una commessa di tale portata e nello stesso tempo si smobiliti il call center aquilano. Sarebbe uno sfregio gravissimo, e l’ennesimo colpo al cuore, per i dipendenti, che hanno già perso la casa e ora rischiano di perdere anche il lavoro. Non vogliamo che si inneschi una guerra fra siti diversi e fra lavoratori dello stesso gruppo, ma è chiaro che la struttura aquilana è l’unica dove sono stati avviati i licenziamenti. Se Transcom riconquista mercato, e di questo siamo soddisfatti», conclude la presidente della Provincia, «allora il trend positivo deve partire dall’Aquila». E torna a farsi sentire anche l’Ugl, il sindacato più rappresentativo fra il personale del call center: «E’ ora che la Transcom la smetta di fare terrorismo», afferma il segretario provinciale Piero Peretti, «ed inizi invece a fare impresa sul serio. Noi non cederemo ai ricatti». L’Ugl «si dissocia totalmente» dalle dichiarazioni del segretario generale della Uilcom, Piero Francazio, secondo cui «L’Aquila resterà fuori dall’appalto, se non si interviene sul costo del lavoro. Noi invece riteniamo che i diritti acquisiti», sottolinea Peretti, «non possano essere trattati come merce di scambio da parte di un’azienda che ha approfittato del terremoto per speculare sulla testa dei lavoratori aquilani. Siamo felici per la nuova e corposa commessa acquisita, che pone Transcom nella condizione di ritirare la procedura di licenziamento, in quanto vengono a cadere molti dei motivi di criticità di mercato sbandierati fino a ieri». |