Sulmona, porno-ricatto da 500 euro per non diffondere il video
Richiesta di soldi a un 45enne di Sulmona adescato in una chat. L’episodio è stato denunciato alla polizia postale
SULMONA. Cinquecento euro per non veder pubblicate sui siti porno e sul suo profilo Facebook le immagini hard registrate da una donna che l’aveva adescato in chat. È questa la richiesta economica che è stata fatta al 45enne di Torre de’ Nolfi finito, completamente svestito, su Youporn, You Tube e altri siti ancora.
Una richiesta che lo ha spinto a rivolgersi alla polizia postale affinché la donna che lo ha messo nei guai possa essere smascherata e denunciata. Le immagini del suo corpo nudo che girano su Internet non apparterrebbero all’uomo. Si tratterebbe, infatti, di un abile montaggio che di reale avrebbe solo il viso dello sfortunato protagonista. Tutto il resto, ambientazione e parti intime, apparterrebbero ad altre situazioni e ad altre persone. È questa la conclusione a cui sono arrivati gli uomini della polizia postale dopo la visione delle immagini che sono state subito cancellate dalla rete.
Dopo la denuncia dell’uomo proseguono le indagini per risalire all’identità di chi si è reso protagonista dell’ennesima estorsione a danno di un frequentatore della rete incappato, come tanti altri, in conversazioni in chat con persone sconosciute che propongono incontri a sfondo sessuale. Sono molti coloro che hanno scelto di pagare pur di uscire fuori al più presto dalla brutta storia e impedire che le proprie immagini imbarazzanti diventassero di dominio pubblico. Un fenomeno agevolato dalle ultime tecnologie, con le quali bastano pochi secondi per finire nei guai. La tecnica è sempre la stessa: una bella ragazza appare in videochat, inizia a spogliarsi invitando il suo interlocutore a fare altrettanto e a mostrare le sue parti intime. Molti acconsentono, mentre per quelli che si mostrano indecisi o rifiutano di farlo ci pensa l’adescatrice, che in pochi attimi confeziona un video hard in cui il poveretto appare in situazioni imbarazzanti.
Immediata parte la richiesta di denaro: è a quel punto che la maggior parte dei malcapitati, spaventati dalle conseguenze che ci possono essere nella sua vita privata, sceglie di pagare. Il 45enne di Torre de’ Nolfi, invece, ha preferito affidarsi alla polizia postale per risolvere il caso.
Claudio Lattanzio
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