Tasse, pressing su Monti: «Blocchi la circolare Inps»
Cittadini, politici e sindacati chiedono al governo di opporsi al ministro Lolli: illegittima la richiesta dell’Inps. Cialente: accanimento contro gli aquilani
L’AQUILA. Pressing sul governo per impedire la restituzione dei contributi Inps e Inail sospesi nel post-sisma. L’assemblea cittadina per una volta non ha dubbi e si muove unita verso una sola direzione: puntare dritto sul governo facendo pressione in tutti i modi possibili per impedire che una circolare annulli una legge dello Stato, la 183 del 2011 che stabilisce la restituzione al 40% dei contributi sospesi e messa in dubbio dal governo. All’origine del pasticcio c’è l’avvio di un’istruttoria da parte dell’Unione europea su tutti gli aiuti dati dallo Stato ai territori colpiti da calamità naturali dal 2002 al 2012. Un passaggio propedeutico a un’eventuale procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia e che il governo avrebbe anticipato con l’indicazione data dal ministro del Lavoro Elsa Fornero all’Inps di provvedere a farsi restituire i contributi soggetti all’abbattimento. I contributi Inps e Inail devono, in sostanza, essere resituiti al 100%, concedendo uno sconto nei limiti del de minimis.
«Viene annullata, in questo modo, una legge dello Stato», ha tuonato ieri in assemblea cittadina il parlamentare Giovanni Lolli (Pd). La legge 183 che concedeva la restituzione in 120 rate e in 10 anni solo del 40% dei contributi arrivò dopo le manganellate a Roma (per la quale alcuni cittadini sono ancora sotto processo) e dopo una manifestazione, nel novembre del 2011, davanti all’Emiciclo alla vigilia delle dimissioni del governo Berlusconi. Quasi un anno dopo la città vive lo stesso film, e ancora una volta si torna a chiedere a un governo diverso di essere trattati come i terremotati di Umbria, Marche, Molise. Invece, no, gli abruzzesi sono «terremotati di serie b». «Come osa il governo di fronte a una lettera di annullare una legge?», ha aggiunto Lolli, «questa è una cosa illegittima su cui ci batteremo». Per il sindaco Massimo Cialente «siamo ormai all’accanimento contro gli aquilani», ha detto, per poi proporre di «creare un gruppo di avvocati per impugnare questa circolare, chiedere un incontro con il presidente del consiglio Monti e se nessuno ci ascolta, torare uniti a manifestare a Roma». Ha chiesto di fare un passo più deciso, invece, il vicepresidente del consiglio regionale Giorgio De Matteis: «Non aspettiamo che unedì 29 ottobre arrivino in città i ministri Barca e Grilli (per inaugurare la nuova sede dell’Agenzia delle Entrate, ndr). Il sindaco deve chiedere subito un incontro con Monti, ed esigere una chiara presa di posizione da parte del governo di fronte al clamoroso errore di valutazione del ministro Fornero. Il ministro Barca e lo stesso Monti devono prendere una posizione di contrasto con la Fornero». Intanto oggi in apertura di consiglio regionale si discuterà una risoluzione con cui la Regione s’impegna a opporsi alla circolare Inps. L’assemblea di ieri è stata, però, soprattutto degli aquilani: tantissima gente ha risposto all’appello del sindaco che ha fatto, nei giorni scorsi, una sorta di «chiamata alle armi». Tra la gente anche assessori comunali, consiglieri, rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati, del mondo dell’impresa, parlamentari. C’erano, tra i tanti, il consigliere regionale del Pdl Luca Ricciuti e quello dell’Idv Alfonso Mascitelli. C’erano il comitato 3e32 e la maggior parte dei sindaci del cratere sismico. Tantissimi gli interventi, tra cui quello di Ettore Di Cesare (Appello per L’Aquila), di ritorno dal tribunale di Bazzano dove i giudici hanno emesso la sentenza di condanna agli scienziati della Grandi Rischi, e di Ricciuti, che hanno chiesto: «I parlamentari votino compatti contro il governo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA