Teatro, via alla gara d’appalto Il Comune: «Apertura nel 2026»
Per il completamento dei lavori previsti quasi undici milioni, un restauro da anni in fase di stallo Biondi: «L’obiettivo è quello di poter alzare il sipario per la sfida di Capitale italiana della cultura»
L’AQUILA. Tornare ad alzare il sipario del teatro comunale nel 2026, in tempo per il calendario di eventi dell’Aquila Capitale italiana della cultura. È questo l’obiettivo del Comune dell’Aquila che dalla scorsa estate ha assunto il ruolo di stazione appaltante dell’opera. E così, all’indomani del ballo in maschera con cui il Tsa (Teatro stabile d’Abruzzo) ha celebrato i primi 60 anni di attività, è stata pubblicata sul sito internet del Comune la gara d’appalto da 10,8 milioni di euro per l’affidamento dei lavori di completamento del teatro comunale. Un passo in avanti importante verso la restituzione alla città del suo teatro comunale, fortemente danneggiato dal terremoto del 2009.
PROCEDURA APERTA
Nelle prossima settimane, dunque, sarà possibile procedere all’indizione di una procedura aperta e, quindi, di un bando di gara per l’affidamento dei lavori. Le domande verranno inoltrate tramite la piattaforma telematica del Comune e sarà applicato il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
I FONDI
Già a fine dello scorso agosto, la giunta comunale aveva approvato il progetto esecutivo per il restauro, il completamento e l’adeguamento sismico del teatro comunale, per un importo di 14 milioni di euro. La conferenza Stato-Regioni, il 2 maggio scorso, ha approvato infatti lo stanziamento da 5 milioni di euro, ricompreso nell’ambito del Piano strategico “Grandi progetti beni culturali”, promosso dal Mic, finalizzato proprio all’ultimazione delle attività di recupero del “Nazzareno De Angelis”. Un finanziamento che si è aggiunto a quello già previsto dalla ricostruzione pubblica, pari a complessivi 9 milioni di euro, allocati tramite la Struttura Sisma 2009.
EFFETTO SANGIULIANO
Ad assicurare che la situazione, dopo anni di impasse, si sarebbe sbloccata era stato già la scorsa estate l’allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in visita all’Aquila. In quell’occasione, è stata firmata la convenzione tra Segretariato regionale del ministero della Cultura per l’Abruzzo, Comune, Ufficio Speciale per la ricostruzione dell’Aquila, d’intesa con la Struttura di missione: in base all’intesa la responsabilità del procedimento è stata trasferita dal Segretariato al Comune e all’ Usra che hanno assunto, rispettivamente, i ruoli di stazione appaltante e di soggetto attuatore.
540 GIORNI
Sul teatro è già stato realizzato un primo lotto di lavori per opere di messa in sicurezza, finanziato coi fondi per la ricostruzione. In questa fase oltre a opere di tipo edile, restauro e miglioramento sismico, sono previsti interventi relativi agli arredi, agli impianti e alla scenotecnica, per una durata di 540 giorni.
UN RESTAURO TRAVAGLIATO
La vicenda del restauro del teatro comunale ha preso le mosse dal 2010, quando con decreto del commissario delegato per la ricostruzione furono approvati 12 milioni e 675mila euro. Poi il cantiere, iniziato nel 2015, si è rivelato ricco di sorprese, con il ritrovamento dell’antico pavimento e dei graffiti ottocenteschi sulla volta del foyer. Nel 2017 e nel 2021, con delibere Cipess, sono arrivati altri 6 e 3 milioni. Nel 2021 era stato presentato il progetto per l’ultima tranche dell’intervento, che tuttavia ancora non parte. «Dopo un lungo stallo è possibile guardare con maggior fiducia all’avvio dei lavori del secondo lotto», ha detto il sindaco Pierluigi Biondi, «per restituire alla comunità uno dei luoghi del cuore per generazioni di aquilani e affrontare la sfida di Capitale Italiana della cultura 2026».
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