Totti a Celano inaugura il campetto del polo sociale: ed è subito festa / VIDEO E FOTOGALLERY

Il campione della Roma e Luciano Zauri (ex Lazio e Pescara) circondati dai ragazzi come se fossero di casa: selfie, autografi e battute sul Castello "avvicinato" al Colosseo

CELANO. Due campioni non solo nello sport ma anche nella vita. A Celano per tagliare il nastro del campo del polo sociale Benedetto Croce. Francesco Totti e Luciano Zauri, rispettivamente campioni della Roma e della Lazio, questa mattina hanno affiancato il sindaco Settimio Santilli per l'inaugurazione del campetto del polo sociale il cui progetto venne avviato nel 2015. Dallo sport all'impegno nel Sociale in quella che è diventata una giornata di festa grazie alla disponbilità e alla simpatia di Francesco Totti e di Luciano Zauri. Tra l'altro un campo da basket in playground della struttura è stato dedicato a Kobe Bryant, insieme a un parco giochi e alla palestra, con spazi dedicati anche alla Caritas.

Totti si è lasciato andare a selfie, autografi; è stato circondato con amicizia dai ragazzi come se fosse stato uno di casa. E lui ha anche creato qualche momento di ilarità. Ad esempio, quando gli è stata consegnata la targa ricordo con la quale si è voluto raccogliere nel Castello, simbolo di Celano, anche il Colosseo di Roma come una sorta di gemellaggio, lui ha detto "Vabbé, è la stessa cosa...", suscitando sorrisi e applausi. Al momento di ricevere un altro omaggio che lì per lì gli dev'essere parso una borsetta ha detto "Questa è per Ilary" riferendosi alla moglie. E poi, sfiancato evidentemente dal caldo, ha aggiunto: "Adesso andiamo a fare la doccia?"

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Totti preso in contropiede: "Il Castello uguale al Colosseo? Beh, sì, so' quasi uguali". E ride
La mattinata trascorsa dal campione a Celano insieme a Luciano Zauri per inaugurare il campo del Polo sociale

"Era il 15 ottobre 2015, sono trascorsi quasi cinque anni da allora", ha spiegato il sindaco Santilli, "una promessa che è diventata finalmente realtà per coloro che vogliono semplicemente dignità e rispetto. È stato un percorso irto di ostacoli e di problemi sin dall'inizio. Ma oggi la soddisfazione è enorme e incommensurabile. La disabilità è una condizione, non è una malattia che colpisce persone che spesso questa società emargina.La sensibilità verso queste persone come noi, va coltivata giorno dopo giorno. Devono far parte della nostra società come ne facciamo parte noi. Ti donano sempre tanto amore ed affetto.Oggi siamo noi a donare qualcosa di importante ai nostri amici e alle loro famiglie".

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