Transcom, lavoratori delusi
Un anno di mobilità per chi sceglie di passare a E-Care.
L’AQUILA. Tante domande, per chiarire i termini dell’accordo con cui la Transcom taglia 276 addetti su 345. I lavoratori hanno partecipato in massa all’assemblea convocata dai sindacati. Ed è emersa una novità importante: la scelta di andare in mobilità, e quindi di transitare in E-Care, diventa volontaria.
I 345 lavoratori, dunque, possono scegliere tra il licenziamento o la permanenza in Transcom.
L’accordo siglato a Roma lunedì scorso prevede la messa in mobilità di 276 persone e il mantenimento all’Aquila di una sede operativa con soli 69 addetti.
Chi va in mobilità, però, usufruirà di un anno di ammortizzatori sociali in deroga, in attesa che si concretizzi l’operazione con E-Care, che è pronta ad investire sul territorio aquilano e a riassumere il personale ex-Transcom, come annunciato dall’ammistratore delegato di Tele 2 Marco Bragadin.
Durante l’assemblea di ieri è stato chiarito un passaggio importante sulla selezione del personale che verrà licenziato: deve inviare la domanda a Confindustria entro il 24 novembre non chi intende restare in Transcom, ma chi sceglie la strada della mobilità per poi transitare in E-Care.
Se le richieste supereranno le 276 unità, per individuare i 69 che restano verrà stilata una graduatoria, che terrà conto di parametri come l’anzianità di servizio e i carichi familiari.
«Un punto questo importante», ha spiegato il segretario provinciale dell’Ugl Piero Peretti, «perché chiederemo all’azienda di fissare una data antecedente alla firma dell’accordo, cioè al 9 novembre, per certificare questi parametri. Comunque, tra i lavoratori c’è voglia di fuga: in base agli umori registrati durante l’assemblea, la stragrande maggioranza degli operatori chiederà di passare a E-Care».
Una sensazione, quella del segretario Ugl, che non viene condivisa da altre sigle sindacali, che la pensano in maniera opposta e stanno preparando un comunicato congiunto, che verrà diffuso nelle prossime ore.
L’Ugl nel frattempo anticipa che chiederà a E-Care di stabilizzare anche i 30 lavoratori con contratto di apprendistato in scadenza tra febbraio e giugno prossimi.
Intanto un gruppo di dipendenti della Transcom ha così commentato la vicenda: «La politica aziendale della Transcom» si legge in un documento congiunto «applicata alla sede aquilana ha manifestato un livello di cinismo inaccettabile con il licenziamento collettivo dell’80% dell’organico.
Il 9 novembre è stato firmato un accordo che consente di fatto all’azienda di liberarsi dei 4/5 dei suoi dipendenti, mantenendo aperta la sede dell’Aquila con soltanto 69 unità. E ciò per poter utilizzare la commessa milionaria dell’Inps-Inail e per poter usufruire, in seguito, dei probabili benefici fiscali derivanti dalla zona franca urbana, magari assumendo altre persone con i più svariati contratti a termine».
I 345 lavoratori, dunque, possono scegliere tra il licenziamento o la permanenza in Transcom.
L’accordo siglato a Roma lunedì scorso prevede la messa in mobilità di 276 persone e il mantenimento all’Aquila di una sede operativa con soli 69 addetti.
Chi va in mobilità, però, usufruirà di un anno di ammortizzatori sociali in deroga, in attesa che si concretizzi l’operazione con E-Care, che è pronta ad investire sul territorio aquilano e a riassumere il personale ex-Transcom, come annunciato dall’ammistratore delegato di Tele 2 Marco Bragadin.
Durante l’assemblea di ieri è stato chiarito un passaggio importante sulla selezione del personale che verrà licenziato: deve inviare la domanda a Confindustria entro il 24 novembre non chi intende restare in Transcom, ma chi sceglie la strada della mobilità per poi transitare in E-Care.
Se le richieste supereranno le 276 unità, per individuare i 69 che restano verrà stilata una graduatoria, che terrà conto di parametri come l’anzianità di servizio e i carichi familiari.
«Un punto questo importante», ha spiegato il segretario provinciale dell’Ugl Piero Peretti, «perché chiederemo all’azienda di fissare una data antecedente alla firma dell’accordo, cioè al 9 novembre, per certificare questi parametri. Comunque, tra i lavoratori c’è voglia di fuga: in base agli umori registrati durante l’assemblea, la stragrande maggioranza degli operatori chiederà di passare a E-Care».
Una sensazione, quella del segretario Ugl, che non viene condivisa da altre sigle sindacali, che la pensano in maniera opposta e stanno preparando un comunicato congiunto, che verrà diffuso nelle prossime ore.
L’Ugl nel frattempo anticipa che chiederà a E-Care di stabilizzare anche i 30 lavoratori con contratto di apprendistato in scadenza tra febbraio e giugno prossimi.
Intanto un gruppo di dipendenti della Transcom ha così commentato la vicenda: «La politica aziendale della Transcom» si legge in un documento congiunto «applicata alla sede aquilana ha manifestato un livello di cinismo inaccettabile con il licenziamento collettivo dell’80% dell’organico.
Il 9 novembre è stato firmato un accordo che consente di fatto all’azienda di liberarsi dei 4/5 dei suoi dipendenti, mantenendo aperta la sede dell’Aquila con soltanto 69 unità. E ciò per poter utilizzare la commessa milionaria dell’Inps-Inail e per poter usufruire, in seguito, dei probabili benefici fiscali derivanti dalla zona franca urbana, magari assumendo altre persone con i più svariati contratti a termine».