Via Roma a doppio senso? I residenti temono lo smog
Il portavoce Damiani: «La modifica fu introdotta per ridurre l’inquinamento Dove sono le 350 firme raccolte? Il sindaco Di Pangrazio deve fare chiarezza»
AVEZZANO. Via Roma a doppio senso? No, grazie. Alcuni residenti dell’unica strada del Quadrilatero rimasta a senso unico e a doppia corsia non vogliono fare un passo indietro.
Nonostante le richieste avanzate dai commercianti e dai 350 cittadini che hanno firmato la petizione presentata al sindaco, Gianni Di Pangrazio, alcuni di coloro che vivono su via Roma non vogliono che si ritorni a 5 anni fa. Raimondo Damiani, davanti al civico 61, mostra la cassetta dell’Enel sistemata nel 2010 per eseguire i rilievi Arta. «L’inquinamento rilevato cinque anni fa è sparito?» si domanda.
Damiani, come altri residenti di via Roma, non condivide la riapertura della strada a doppio senso perché creerebbe troppo inquinamento ambientale e acustico.
«Sono veramente allibito da questa petizione, ma chi sono i 350 firmatari?», ha commentato Damiani, portavoce della protesta, «sicuramente non saranno residenti di via Roma perché qui non è possibile vivere già con le auto che viaggiano a un senso, figuriamoci a due. Qui non possiamo aprire le finestre perché non si respira, la situazione peggiora poi in inverno e quando piove. Per non parlare dell’inquinamento acustico causato dalle auto durante tutto il giorno. Capisco i commercianti che vorrebbero tornare al doppio senso per una questione di introiti ma a via Monte Velino, dove questo cambio di rotta è stato già fatto, non mi sembra che i negozi abbiano riaperto. Anzi, ne sono rimasti ben pochi».
Il sindaco Di Pangrazio, raccogliendo la richiesta dei 350 firmatari della petizione consegnata in Comune dai responsabili del Comitato contro l’anello a senso unico, ha già dato mandato ai tecnici di effettuare uno studio sulla viabilità per capire come tornare al doppio senso su via Roma. Per Damiani, però, tornare all’assetto del 2010 potrebbe creare problemi alla salute dei residenti.
«Mio suocero Ermenegildo Fioravanti», ha continuato il residente, «negli anni Novanta chiese il senso unico perché già allora c’erano dei problemi. La situazione è peggiorata negli anni. Al sindaco chiediamo, prima di prendere qualsiasi decisione, di rendere noti i dati della relazione tecnica sull’aria. Non si può ragionare sull’inquinamento atmosferico con una raccolta firme, servono i pareri dei tecnici. E poi se la giunta Floris ha speso dei soldi per istituire il Quadrilatero con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini con quale motivazione Di Pangrazio ne spenderà altrettanti per eliminarlo?».
Eleonora Berardinetti
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