Abruzzo, sventata truffa delle false assunzioni all'Inps: coinvolti in 260
La guardia di finanza scopre 17 aziende (inesistenti) che facevano finta di assumere lavoratori allo scopo di consentire loro di prendere comunque l’indennità di disoccupazione. La frode ammonta a 500mila euro. Misure cautelari per un faccendiere, interdetti dal lavoro un consulente del lavoro un commercialista
PESCARA. Scoperta la tentata truffa dei finti lavoratori per prendere le indennità di disoccupazione dall'Inps. Coinvolti in 260, 70 le false assunzioni accertate, un arresto, due professionisti interdetti dal lavoro, 17 le aziende scoperte per una frode che si aggira attorno ai 500mila euro.
Le indagini della guardia di finanza hanno consentito di sventare la truffa ai danni dell'istituto nazionale di previdenza sociale da parte di presunti imprenditori che assumevano falsamente dei lavoratori dipendenti allo scopo di consentire loro di conseguire l’indennità di disoccupazione, denominata NASpI.
La Finanza ha scoperto che l'intero sistema era sto messo su per intascare i sussidi e che di fatto anche le imprese non esistevano. Gli arresti (domiciliari) sono scattati per un faccendiere che faceva da tramite con l'accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. Un commercialista e un consulente del lavoro sono stati sospesi dalla professione per un anno. Sono inoltrre scattate le segnalazioni per 126 finti lavoratori. Su altri 134 sono in corso accertamenti.
Le indagini dei Finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Pescara, sotto la direzione della locale Procura, sono risalite alle annualità 2014, 2015, 2016 e 2017e hanno permesso di accertare che il "modus operandi", ideato da alcuni professionisti, si basava su 17 aziende fittizie, attraverso le quali erano state effettuate 260 false assunzioni, consentendo a 70 dipendenti, falsamente assunti, di beneficiare indebitamente della corresponsione, da parte dell’INPS, di indennità di disoccupazione e di altre indennità o benefici ad essa connesse, per un ammontare pari a 231.495,71 euro. L'Inps ha ha precluso ai 70 finti dipendenti la riscossione di ulteriori importi, in corso di erogazione, per un ammontare complessivo pari ad 114.808 euro.
Sono inoltre stati scoperti altri 56 falsi lavoratori che hanno tenatto di prendere i benefici pari a 62.116 euro: non ci sono riusciti grazie all’intervento dei militari. Nel complesso la frode ammonta a circa 500mila euro. Quando la Finanza ha avviati i controlli negli studi dei consulenti, sono stati individuati ulteriori 134 pseudo lavoratori che, pur risultando falsamente assunti non avevano ancora prodotto alcuna istanza di disoccupazione.