progetto di pescaraporto
Acerbo: hotel sulla riviera sud il Comune difende i privati
PESCARA. «Ho pagato di tasca mia per difendere il territorio comunale, mentre il Comune, con i soldi dei cittadini, difende l’intervento di potenti privati». Sono state durissime le parole...
PESCARA. «Ho pagato di tasca mia per difendere il territorio comunale, mentre il Comune, con i soldi dei cittadini, difende l’intervento di potenti privati». Sono state durissime le parole pronunciate dal consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, all’indomani della prima udienza del Tar che si è conclusa con la decisione della società Pescaraporto di sospendere i lavori nell’area ex Edison, tra l’ex Cofa e il porto turistico, fino al 23 maggio, quando i giudici si pronunceranno nel merito.
Acerbo ha presentato ricorso contro questo intervento che, di fatto, stravolge l’intero Piano particolareggiato 2, varato dall’amministrazione comunale per fissare dei paletti alla cementificazione selvaggia nella zona golenale e portuale di Porta Nuova. Oltre ad Acerbo, ha presentato ricorso anche la società Angela, proprietaria dell’hotel Regent, sul lungomare Cristoforo Colombo. Per quest’ultimo ricorso, i giudici hanno accolto ieri la richiesta di sospensiva, che gli avvocati di Acerbo hanno prontamente ritirato, giovedì scorso, dopo la decisione di Pescaraporto di fermare i lavori. Ma questo intervento continua a suscitare polemiche. Ieri, il consigliere di Rifondazione ha attaccato l’amministrazione comunale per aver deciso di schierarsi dalla parte di Pescaraporto in giudizio. «Ancora una volta», ha detto Acerbo, «come accade da troppi anni, è sempre Rifondazione, insieme agli ambientalisti, che deve intervenire a difesa di interessi collettivi, quando sono in ballo gruppi di potere influenti, soprattutto in campo urbanistico-edilizio». «Debbo con amarezza constatare», ha proseguito, «che a sindaco e giunta non interessa la difesa delle previsioni di piani attuativi definiti dall’amministrazione comunale. Non si capisce perché la giunta abbia deliberato di costituirsi in giudizio per difendere un permesso edilizio che aveva detto di non condividere. Trovo incoerente il comportamento non solo del Pdl, ma anche della lista civica di Masci Pescara futura, che aveva espresso su quel progetto giudizi critici».
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