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Acerbo: stop alla vendita dello storico ex Ferrhotel
PESCARA. L’ex Ferrhotel, lo storico albergo dei ferrovieri di corso Vittorio Emanuele, non deve essere venduto. È quanto sostiene il consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, il quale...
PESCARA. L’ex Ferrhotel, lo storico albergo dei ferrovieri di corso Vittorio Emanuele, non deve essere venduto. È quanto sostiene il consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, il quale boccia senza mezzi termini il piano di dismissioni dei beni del Comune, in cui è contenuto anche lo storico edificio. L’amministrazione comunale metterà all’asta i suoi immobili, con la speranza di ricavare oltre 10 milioni di euro, di cui ben 4,8 dall’ex Ferrhotel.
Ma Acerbo è contrario. «Considero un grave errore svendere l’immobile dell’ex Ferrhotel», dice, «invito il centrodestra comunale e regionale a una pausa di riflessione». Il consigliere spiega il perché. «È noto», osserva, «che da anni vi sono mire speculative sull’immobile, sito a ridosso dell’area di risulta, che ne prevedono la demolizione e la ricostruzione. Da questo punto di vista, ritengo auspicabile che l’edificio venga vincolato. La normativa prevede che, prima della vendita, il Comune debba richiedere alla Sovrintendenza la verifica dell’interesse culturale. È vero che in passato la Sovrintendenza a Pescara ha consentito il consumarsi di scempi vergognosi, come l’abbattimento della stazione ferroviaria di Porta Nuova, ma fortunatamente negli ultimi tempi si è dimostrata più vigile».
«È bene», fa presente Acerbo, «che chi vuole tutelare storia e memoria si attivi immediatamente per evitare che si ripetano altre vicende, come quella della centrale del latte».
Da qui la proposta di Acerbo. «Tutela», precisa, «non significa, ovviamente, che l’immobile debba rimanere in abbandono, anzi. Da tempo, Rifondazione sostiene che quel fabbricato, che ci ricorda il ruolo svolto dalla ferrovia e dai ferrovieri nella storia della città, debba essere recuperato a un uso pubblico. Avanzo, quindi, una proposta che la giunta Mascia e quella di Chiodi potrebbero rapidamente concretizzare: far diventare l’ex Ferrhotel una casa dello studente». «Pescara», fa notare Acerbo, «è vergognosamente priva di una casa dello studente e il cantiere in via Croce è fermo da anni per contenziosi». Secondo il consigliere, «la Regione potrebbe acquisire la struttura dal Comune e affidarne la gestione all’Azienda per il diritto allo studio».
«L’edificio», spiega, «potrebbe essere riconvertito in ostello,o comunque in struttura turistico-ricettiva low cost destinata ai giovani e non solo».
«La Regione», conclude Acerbo, «potrebbe acquistare la struttura, oppure fare uno scambio con il Comune. Invece di vendere delle aree, come quelle dell’ex Cofa, inspiegabilmente, alla Camera di commercio, sarebbe stato meglio cederle al Comune per conseguire obiettivi di interesse pubblico».
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