Acqua razionata, scoppia la rabbia. I cittadini: basta, siamo esasperati
Dopo l’estate da incubo, a Pescara e provincia le riduzioni idriche continueranno per tutto il mese Tra le zone più colpite la parte alta dei Colli e Santa Teresa di Spoltore: da agosto viviamo un incubo
PESCARA. Novantamila e quattrocentosessantatré cittadini costretti a convivere con i razionamenti e le chiusure dell’acqua a causa delle sorgenti e dei serbatoi a secco. Ma, quelli che nel piano dei razionamenti aggiornato periodicamente dall’Azienda consortile acquedottistica (Aca) che serve i Comuni della provincia di Pescara e di parte del Teramano e del Chietino dovrebbero essere disagi limitati alle ore serali e notturne, per alcuni territori a giorni alterni, nella realtà dei fatti si traducono in un’estate da incubo vissuta da migliaia di famiglie abruzzesi.
ECCO DOVE E QUANDO MANCHERA' L'ACQUA
Rubinetti a secco quotidianamente ormai da un mese e mezzo, spesso fino alle 11 del mattino, senza possibilità di farsi una doccia, provvedere alle faccende domestiche o lavare i propri figli. Intere famiglie vincolate a riempire i secchi d’acqua e le bottiglie anche semplicemente per sciacquarsi il viso o i denti. E, dettaglio da non trascurare, con il terrore di non potersi lavare frequentemente le mani sotto l’acqua corrente come previsto dalle norme anti Covid. Una routine domestica completamente stravolta dalla mancanza d’acqua. Le alte temperature previste nei prossimi giorni e le dichiarazioni del direttore tecnico dell’Aca Lorenzo Livello, che ieri al Centro ha rivelato che «è necessaria almeno una settimana di pioggia incessante per ricaricare totalmente sorgenti e serbatoi in affanno a causa della mancanza di precipitazioni da settimane, non lasciano presagire miglioramenti per il mese di settembre. Anzi con tutta probabilità l’emergenza idrica proseguirà anche nei prossimi giorni, spingendo l’Aca ad aggiornare nuovamente la tabella delle riduzioni e delle chiusure previste nei Comuni. L’ultima, infatti, reca la scadenza di martedì 15 settembre. Al momento non è possibile prevedere quando effettivamente l’allarme potrà rientrare. Lunedì i tecnici dell’Aca provvederanno a misurare nuovamente il livello dell’acqua nei serbatoi e nelle sorgenti e successivamente diffonderanno il nuovo elenco delle zone interessate dai razionamenti idrici.
Tra le zone maggiormente colpite rientrano le abitazioni nella zona collinare di Pescara: dalla parte alta dei Colli, come via di Sotto, strada Colle Scorrano e la parte alta di via Colle Innamorati, interessate dalle riduzioni notturne da fine luglio circa, dall’inizio quindi dell’emergenza, alle palazzine del centro storico che non sono dotate di autoclave e quindi hanno problemi di pressione e perciò l’acqua nelle ore di punta non riesce a raggiungere i piani alti. «Ho trovato l’acqua solo dalle 18 alle 19, poi più nulla», raccontano da Colle Innamorati. «Colle Scorrano è da fine luglio che ha l’acqua razionata», ribatte un’altra persona, mentre in via di Sotto (parte alta) da giorni l’acqua viene chiusa in orari al di fuori di quelli previsti dall’Aca. Invece a Colle Santo Spirito, via San Donato, via Fontanelle, via Caduti per servizio e via Ventre d'oca ieri è stato l’ultimo giorno di chiusure notturne, salvo nuove proroghe.
Altri problemi si riscontrano in provincia. Come a Santa Teresa e a Villa Raspa, dove 10.500 cittadini sono interessati dalle chiusure a giorni alterni. «È uno scandalo», lamenta una mamma di Santa Teresa, Laura Liberati, che abita in un condominio in via Ticino, «i nostri disagi vanno avanti più o meno dal primo agosto. Nella zona siamo tutti esasperati, non sappiamo più come fare è una situazione che ci vede impotenti. Oggi (ieri per chi legge n.d.r.) abbiamo raggiunto l’apice: anziché tornare alle 6, abbiamo cominciato a vedere l’acqua alle 11,55. Ogni giorno torna sempre più tardi, io ho un figlio di 11 anni, la mia vicina un bimbo di un mese, nel mio palazzo ci sono malati, anziani che necessitano di acqua e invece ogni giorno è un’incognita. Da dopo pranzo iniziamo a tremare perché potrebbe andare via da un momento all’altro».
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