Addio all’ex sindaco De Massis: «Una vita spesa per la politica»
È morto all’età di 73 anni in una residenza sanitaria a Spoltore dove era ricoverato da tempo Amministratore comunale per diversi anni, ha sfiorato l’elezione in Parlamento. Domani i funerali
MONTESILVANO. Montesilvano dice addio a un pezzo di storia politica della città. È morto ieri pomeriggio l’ex sindaco Domenico De Massis, conosciuto come Mimmo, che si è spento all’età di 73 anni nella rsa De Cesaris di Spoltore dove viveva dopo che le sue condizioni economiche e di salute era peggiorate. Una vita fatta di alti e bassi, quella del politico che, dopo aver ricoperto incarichi amministrativi importanti, dai Comuni alla Regione e aver sfiorato di poco uno scranno in Parlamento, è caduto in rovina ed è stato costretto a chiedere ospitalità alla Caritas, come raccontato proprio da lui sulle pagine del Centro qualche anno fa.
Figlio di contadini di Ofena, De Massis da giovanissimo si trasferisce con la famiglia a Marina di Città Sant’Angelo per poi frequentare le scuole a Pescara, lavorare come agente immobiliare e scoprire, da subito, la passione per la politica con Giorgio Almirante come fonte di ispirazione. Prima consigliere comunale nella città angolana, poi segretario del Partito socialdemocratico a Montesilvano, è qui che nel 1983 viene eletto come primo cittadino portando avanti il mandato per due anni. Nel 1985, De Massis si trasferisce in Regione dove fino al 1995, prima con il presidente Emilio Mattucci e poi Vincenzo Del Colle, ricopre il ruolo di assessore con deleghe al turismo, alla caccia, alla pesca e allo sport, che segue con passione anche fuori dalla politica vestendo i panni di presidente dell’Angolana calcio. Nel 1994 il tentativo di diventare parlamentare di Forza Italia, ma i 23mila voti ottenuti e i 100 milioni di lire spesi per la campagna elettorale non sono sufficienti per ottenere l’ambita poltrona.
«Ero andato pure ad Arcore da Berlusconi», raccontò lui stesso. «A me e Vitaliano Patricelli ci accompagnò Pietro Cascella, noi tutti incravattati e Berlusconi in tuta e scarpe da tennis». A quel punto De Massis, sposato, padre di tre figli e nonno di sei nipoti, abbandona la politica e insieme alla moglie nel 2010 compra l’hotel Nacalua, a Marina di Città Sant’Angelo. Ma quello stesso anno lei lo lascia dopo 37 anni di matrimonio, l’hotel angolano fallisce e, per lui, che aveva firmato tutte le garanzie, arriva il pignoramento del vitalizio della Regione che lo manda sul lastrico. In pochi, come lui stesso raccontava sempre, rimangono al suo fianco, tra cui l’ex sindaco Renzo Gallerati grazie al quale viene accolto nella casa famiglia di San Giovanni Bosco per poi trasferirsi nella struttura sanitaria di Spoltore quando le sue condizioni di salute peggiorano. I funerali di De Massis si terranno domani (orario e luogo saranno comunicati nella giornata di oggi), muovendo dalla camera ardente allestita nella casa funeraria Mambella di via Fosso Foreste dove la salma l'ex sindaco potrà ricevere l'ultimo saluto già a partire dalla tarda mattina di oggi e fino alle 19.30.
Figlio di contadini di Ofena, De Massis da giovanissimo si trasferisce con la famiglia a Marina di Città Sant’Angelo per poi frequentare le scuole a Pescara, lavorare come agente immobiliare e scoprire, da subito, la passione per la politica con Giorgio Almirante come fonte di ispirazione. Prima consigliere comunale nella città angolana, poi segretario del Partito socialdemocratico a Montesilvano, è qui che nel 1983 viene eletto come primo cittadino portando avanti il mandato per due anni. Nel 1985, De Massis si trasferisce in Regione dove fino al 1995, prima con il presidente Emilio Mattucci e poi Vincenzo Del Colle, ricopre il ruolo di assessore con deleghe al turismo, alla caccia, alla pesca e allo sport, che segue con passione anche fuori dalla politica vestendo i panni di presidente dell’Angolana calcio. Nel 1994 il tentativo di diventare parlamentare di Forza Italia, ma i 23mila voti ottenuti e i 100 milioni di lire spesi per la campagna elettorale non sono sufficienti per ottenere l’ambita poltrona.
«Ero andato pure ad Arcore da Berlusconi», raccontò lui stesso. «A me e Vitaliano Patricelli ci accompagnò Pietro Cascella, noi tutti incravattati e Berlusconi in tuta e scarpe da tennis». A quel punto De Massis, sposato, padre di tre figli e nonno di sei nipoti, abbandona la politica e insieme alla moglie nel 2010 compra l’hotel Nacalua, a Marina di Città Sant’Angelo. Ma quello stesso anno lei lo lascia dopo 37 anni di matrimonio, l’hotel angolano fallisce e, per lui, che aveva firmato tutte le garanzie, arriva il pignoramento del vitalizio della Regione che lo manda sul lastrico. In pochi, come lui stesso raccontava sempre, rimangono al suo fianco, tra cui l’ex sindaco Renzo Gallerati grazie al quale viene accolto nella casa famiglia di San Giovanni Bosco per poi trasferirsi nella struttura sanitaria di Spoltore quando le sue condizioni di salute peggiorano. I funerali di De Massis si terranno domani (orario e luogo saranno comunicati nella giornata di oggi), muovendo dalla camera ardente allestita nella casa funeraria Mambella di via Fosso Foreste dove la salma l'ex sindaco potrà ricevere l'ultimo saluto già a partire dalla tarda mattina di oggi e fino alle 19.30.