i sindacati
Agitazione dei lavoratori Solvay per la bonifica del sito
BUSSI SUL TIRINO. Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della Solvay. I dipendenti dello stabilimento chimico hanno ritenuto che il diniego ricevuto dalla direzione aziendale all’apertura...
BUSSI SUL TIRINO. Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della Solvay. I dipendenti dello stabilimento chimico hanno ritenuto che il diniego ricevuto dalla direzione aziendale all’apertura di un tavolo di approfondimento dell'accordo di programma quadro sulla bonifica del sito industriale inquinato, sia stato «un atto di arroganza» da parte dell'azienda ed in assemblea plenaria con i sindacati, hanno proclamato lo stato di agitazione. Le iniziative di lotta saranno decise dalle Rsu e rese note nell'assemblea generale programmata per martedì prossimo. All'interno dell'accordo di programma c'è la discussione dell'articolo 18 sulla tutela dell'occupazione dei lavoratori in attività e di quelli sotto ammortizzatori sociali che devono far rientro in fabbrica. Le Rsu aziendali e i sindacati territoriali di categoria sono stati unanimi a sottoscrivere la decisione. «La preoccupazione delle maestranze» si legge in una nota sindacale, «è stata ulteriormente esasperata anche dalle notizie discordanti uscite dalle varie riunioni tenutesi negli ultimi tempi e dalle proposte organizzative che Solvay si sta apprestando ad apportare come società a livello globale».
I lavoratori, quindi, si sentono esclusi ed emarginati dalle decisioni che da un giorno all'altro potrebbero stabilire la loro sorte lavorativa. «Alla luce di quanto fino ad oggi noto», continua la nota, «l'assemblea unitamente alle organizzazioni sindacali chiede con forza alle istituzioni, firmatarie del Apq (accordo di programma quadro), di prendere posizioni responsabili ed attente rispetto alla formalizzazione del articolo 8 , affinché quest'ultimo venga condiviso insieme alle parti sociali prima della firma dell'Apq per non ingenerare rischi di non ritorno sulla salvaguardia economica ed occupazionale di tutti i lavoratori del polo chimico».
Walter Teti
©RIPRODUZIONE RISERVATA