Al ristorante durante il servizio, l’inchiesta si allarga: nei guai sette carabinieri forestali

Le indagini della compagnia di Penne. Si allarga l’inchiesta sui due militari accusati di falso e truffa e sospesi dal servizio nei giorni scorsi: l’accusa ruota attorno al pranzo di Natale che fecero a Carpineto della Nora il 9 dicembre 2024
PESCARA. Si allarga l’inchiesta sui due carabinieri forestali accusati di falso e truffa e sospesi dal servizio con una misura cautelare emessa dal gip di Pescara nei giorni scorsi. Il pm Anna Benigni, titolare dell’indagine, ha spedito altri sette avvisi di garanzia ad altrettanti carabinieri forestali, contestando a tutti gli stessi reati di falso e truffa che erano stati contestati al comandante di Farindola, Danilo Ambrosini (accusato anche del furto di un tavolino dalla zona posta sotto sequestro dopo la tragedia dell'hotel di Rigopiano) e all'appuntato Marco Gallerati (entrambi immediatamente trasferiti).
L’accusa ruota attorno a un pranzo in vista del Natale, che rientrava nei capi di imputazione di Ambrosini e Gallerati: un pranzo del 9 dicembre del 2024 in un ristorante a Carpineto della Nora dove i due erano in compagnia di altri colleghi: cinque del Nucleo Parco di Carpineto della Nora e due del Nucleo di Montebello di Bertona. Tutti insieme a pranzo, ma in orario di servizio, stando almeno a quanto accertato dalle indagini. Si erano ritrovati in quel locale per anticipare gli auguri dell’imminente Natale e non pensavano minimamente di vedersi coinvolti in questa inchiesta.
Ma era logico che quello che venne accertato per i primi due indagati, ricadesse su tutti gli altri commensali e colleghi.
Nel memoriale di servizio di quel giorno era riportato che tutti e cinque i militari del Nucleo di Carpineto, ad esempio, «avevano svolto attività di “monitoraggio/vigilanza fauna, perlustrazione territorio (servizio a piedi) in Comune di Carpineto della Nora” mentre in realtà dalle ore 12,20 circa partecipavano insieme ad altri colleghi di altri Nuclei Parco ad un pranzo conviviale presso il ristorante fino alle successive 14.30 circa, così indicendo in errore, circa la durata e le caratteristiche del servizio svolto, l'amministrazione di appartenenza, Arma dei carabinieri, che per l’effetto corrispondeva indebitamente agli stessi la retribuzione anche per il servizio in realtà non svolto».
Tutti sarebbero già stati sentiti dalla procura nei giorni scorsi e non hanno potuto far altro che confermare l’accusa.
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