Appalto Asl Pescara, D'Amario si difende: "Sono sereno, mi farò interrogare"
Nota del manager indagato con altre tre persone per l'acquisizione dell'immobile di via Rigopiano: "Confido nella magistratura"
PESCARA. «Perfettamente sereno, con la tranquilla coscienza della piena legittimità, liceità e correttezza del proprio operato», il manager della Asl di Pescara, Claudio D'Amario, indagato, insieme ad altre tre persone, in merito all'acquisizione da parte della Asl di un immobile in via Rigopiano, nel capoluogo adriatico. Lo riferisce in una nota, per conto dello stesso direttore generale, la responsabile dell'Urp della Asl, Maria Assunta Ceccagnoli.
D'Amario, si legge, «confida che la stessa autorità giudiziaria inquirente saprà trarre, dal materiale sequestrato ed acquisito e dalle ulteriori indagini ed investigazioni in corso di espletamento, sicuri e certi elementi probatori e di giudizio per escludere definitivamente l'ipotesi di reato di che trattasi».
«In particolare, il dott. D'Amario - si legge ancora nella nota - ribadisce, nell'occasione, piena e totale fiducia nella magistratura alla quale intende prestare la massima leale collaborazione, anche mediante richiesta spontanea di essere sottoposto al più presto ad interrogatorio per fornire il proprio contributo al chiarimento dei fatti».
Con D'Amario risultano indagati il direttore tecnico del patrimonio della Asl, l'ex proprietario dell'immobile e il responsabile unico del procedimento. L'ipotesi è quella di aver turbato la libera scelta del contraente in merito all'acquisizione dell'immobile. Secondo la Procura l'ipotesi di reato è relativa all'articolo 353 del codice penale e riguarderebbe un bando costruito ad hoc per favorire quel privato. Nei giorni scorsi gli uomini della squadra Mobile della Questura di Pescara hanno effettuato perquisizioni e sequestri nei domicili e negli uffici dei quattro indagati di documenti, telefoni e computer.