Bersani vince le primarie Abruzzo: 53 mila al voto Al segretario il 62,5%/Twitter

Pescara la città più bersaniana. Renzi si ferma al 37,5% ma vince in alcuni grossi centri

PESCARA. L’Abruzzo registra solo una sensibile flessione nell’affluenza (53.500 contro i 64 mila del primo turno) ma dà una vittoria tonda al segretario Pierluigi Bersani, che tocca il 62,42% con 33.274 voti contro il 37,58% di Matteo Renzi che incassa 20.025 preferenze. Pescara città si conferma roccaforte bersaniana (67,58%) mentre è la provincia di Teramo quella che dà le migliori soddisfazioni a Renzi (43,9% contro il 56,1 di Bersani). In provincia Renzi vince a Pineto (59%) dove è sostenuto dal sindaco LucianoMonticelli. Vanno però sottolineati nel Pescarese i risultati di Alanno e Caramanico (anche qui si è schierato il sindaco Mazzocca) che danno Renzi vincente. La provincia più bersaniana è invece L’Aquila (65,9%) mentre Chieti si ferma al 64,8%. Visibilmente soddisfatto il segretario regionale Silvio Paolucci: «Un risultato così pieno per Pier Luigi Bersani, un clima sereno ai seggi e una partecipazione così straordinaria per la seconda volta in pochi giorni, sono un dato sul quale pochi erano pronti a scommettere. Anche grazie ai sostenitori di Renzi», dice Paolucci, «il Pd e il centrosinistra hanno dimostrato di essere una grande forza serena e consapevole pronta a governare l'Abruzzo per cambiarlo davvero. Con Bersani al governo il cambiamento sarà più solido e saprà rispondere alle esigenze vere della nostra regione, contando su un Pd profondamente rinnovato. E in questa giornata straordinaria dobbiamo ringraziare le centinaia di volontari ai seggi che a prescindere dal candidato sostenuto hanno permesso ad oltre 50 mila abruzzesi di partecipare alla grande festa della democrazia». Anche dai renziani parole di soddisfazione. «Non era un risultato scontato», dice Luigi Di Marco che si dice però amareggiato per le regole di registrazione, troppo ferree, che non hanno permesso a molti abruzzesi di andare al voto.

Alexandra Coppola sottolinea il valore di quel 40% in vista del prossimo congresso. Dice Giacomo Cuzzi: « Siamo orgogliosi di averci provato e di aver messo in gioco le idee di una generazione che troppo spesso ha paura di provare a cambiare le cose. Continueremo ad impegnarci per far sì che il futuro sia un luogo migliore di come possiamo immaginarlo oggi».

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