Cammino del pellegrino, si parte a maggio
MANOPPELLO. Ritorna il Cammino del Pellegrino, il percorso di fede che quest’anno attraverserà 13 Comuni e 36 territori, tra Abruzzo e Lazio. Dal Tirreno all’Adriatico, dall’8 al 20 maggio, i...
MANOPPELLO. Ritorna il Cammino del Pellegrino, il percorso di fede che quest’anno attraverserà 13 Comuni e 36 territori, tra Abruzzo e Lazio. Dal Tirreno all’Adriatico, dall’8 al 20 maggio, i partecipanti (l’anno scorso erano un centinaio lungo il tragitto accorciato dal Covid, tra Tocco da Casauria e Manoppello) percorreranno a piedi 320 chilometri, costeggiando la Tiburtina, «lungo mulattiere e sentieri verso il Volto di Cristo» è lo slogan della sesta edizione del Cammino.
L’evento è patrocinato dal Comune di Manoppello, guidato dal sindaco Giorgio De Luca, in collaborazione con Uisp, Manoppello Sogeda e l’associazione Contea di Manoppello. La partenza è prevista lunedì 8 maggio da Città del Vaticano, fino ad arrivare al santuario del Volto Santo di Manoppello camminando per 13 giorni.
Il tragitto si estenderà dalla chiesa dello Spirito Santo in Sassia verso piazza Sempione, poi Tivoli, Vicovaro, Arsoli e Carsoli, Tagliacozzo, Forme Casal D’Amonte, Collarmele, Cocullo, Pratola Peligna, Bussi, Tocco da Casauria, Manoppello.
«È un cammino storico», spiega Gino Drappa, curatore dell’evento, «che vale la pena ripercorrere sulle tracce del Pellegrino che portò la reliquia nel 1506 a Manoppello», percorrendo un ipotetico itinerario lungo la Tiburtina Valeria, dopo essere partito da Gerusalemme per arrivare a Manoppello e consegnare il Velo della Veronica al fisico Giacomo Antonio Leonelli, che lo prese in consegna, «toccheremo 13 Comuni, altri li sfioreremo come la zona di Santa Jonni di Ovindoli. E se saremo fortunati, col cielo terso, sui monti carsolani potremo ammirare i due mari, Tirreno e Adriatico, che si toccano all’orizzonte».
Chiunque potrà accodarsi durante il tragitto, «altri potranno fermarsi e riprendere i mezzi di trasporto, treno, bus, perché saremo sempre vicini ai tracciati ferroviari e ai luoghi dove ci sono le fermate del pubblico trasporto», spiega Drappa, «il 20% del cammino sarà sull’ asfalto, l’80% su terreni sterrati». In alcune località il gruppo di viandanti sarà accolto dagli amministratori locali con momenti di riflessione e preghiera e prodotti tipici locali per dare la possibilità ai pellegrini di rifocillarsi prima della tappa successiva.