Caramanico, pronto il nuovo archivio storico

5 Agosto 2012

La nuova struttura, costata 12 mila euro, sarà inaugurata l’8 agosto Riportati alla luce i progetti inediti di via Roma e del ponte sull’Orfento

CARAMANICO. Un nuovo archivio storico comunale per il paese termale della Majella. Sarà presentato e inaugurato il prossimo 8 agosto con una manifestazione che avrà luogo in largo Giuseppe Verdi alle 17. Il nuovo servizio, che inciderà non poco nella formazione culturale di studenti, ricercatori, studiosi e cultori della storia cittadina, è stato realizzato nell’ambito del progetto “La Storia in Comune”, compilato da due giovani archivisti Stefania Di Primio e Giovanni Caudullo, cofinanziato dalla Regione con 7 mila 500 euro e dal Comune per 4 mila 500 euro, sponsorizzato dalla Banca di Credito dei Farmacisti che opera in paese. Per stilare il progetto sono state eseguite le necessarie operazioni di recupero, riordino, inventariazione e gestione dell’archivio storico comunale. «La presenza di un archivio storico, organizzato, funzionale e al servizio degli utilizzatori e fautori di cultura», spiega il sindaco Mario Mazzocca, «restituisce al paese un pezzo della sua memoria, del suo passato comune. Il nome dato al progetto, “La storia in comune”, intende proprio suggerire l’idea che la storia che si conserva nel Comune come istituzione, è proprio la storia che si ha in comune, quella che riguarda tutti coloro che fanno parte della comunità».

Il progetto ha infatti consentito di riportare alla luce moltissime notizie, forse inedite come i progetti di via Roma e quello del ponte sull’Orfento, che riguardano la storia, il territorio e gli abitanti di Caramanico e di dare a questa realtà una nuova centralità: «Abbiamo individuato», riprende il primo cittadino, «nei locali della ex mediateca comunale il luogo ideale per garantire la conservazione e la consultazione dell’archivio, conferendogli, al pari della biblioteca, una sua autonomia che lo identifica finalmente come bene culturale della comunità. E’ da tempo che avevamo in animo di mettere mano al nostro archivio storico, costituito prevalentemente da atti ufficiali postunitari». Buona parte delle carte conservate fino al 1860 andarono perse o gravemente danneggiate in occasione dell’incendio doloso dovuto ai briganti durante la famosa rivolta del 21 ottobre 1860, in coincidenza dello svolgersi del plebiscito. La positiva conclusione di questa attività corona le tante iniziative svolte per la celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia e culminate il 17 marzo con l’indimenticabile “Notte Tricolore”. «L'Archivio nella sua interezza, aveva e ha grande valore e rilevanza, ma lo stato di disordine logico in cui storicamente versava», conclude il sindaco, «di fatto ostacolava la semplice consultazione delle carte e dei documenti storici e ne limitava la relativa fruibilità».

Walter Teti

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