Centrale Fater, arriva il maxi motore
L'impianto a biomasse entrerà in attività a giugno su via Raiale
PESCARA. È arrivato il motore che permetterà l'accensione della centrale a biomasse Fater. Per permettere il passaggio del trasporto eccezionale sono stati chiusi, nella notte tra il due e il tre maggio, il raccordo autostradale e un tratto dell'A14. È stato necessario anche smontare alcuni guard rail per permettere ai camion a rimorchio un tratto di percorso contromano.
L'impianto dovrebbe entrare in funzione nel mese di giugno, ma non si esclude che l'avvio slitti di qualche mese. Il cuore della centrale è già all'interno del capannone, costruito in questi mesi a pochi metri dalla sede dell'azienda leader nella produzione di pannolini. Ora bisognerà fare i collegamenti, poi arriveranno i serbatoi con il carburante.
In questi mesi, la discussione è stata alta sul livello di polveri che la centrale rilascerà nell'aria giorno e notte, in una zona abitata già definita "rossa" dalla Regione per la cattiva qualità dell'aria che respiriamo. Ma l'impianto di cogenerazione a olio vegetale da 9 megawattore, crea anche un altro interrogativo, quello della sostenibilità della produzione dell'olio che verrà bruciato dopo una prima fase di collaudo, in cui solitamente si usa gasolio. Ogni anno la centrale dovrebbe prevedere l'uso di 13.394 tonnellate di olio di jatropha, una pianta che cresce in luoghi desertici. Resta da capire se quest'olio, che secondo molti sarebbe più sostenibile rispetto ad altri, lo sia anche dal punto di vista etico oltre che ambientale. Da fonti internazionali, la resa delle piante di jatropha in condizioni di semiabbandono è ridotta. Perché le piante producano fiori e di conseguenza frutti dai cui semi estrarre l'olio a ritmi proficui per il mercato occidentale, è necessario irrigare le terre dove la jatropha viene coltivata. Si finisce così per usare l'acqua per innaffiare le piante, in Africa.
Intanto, pochi giorni fa, si è tenuto il consiglio comunale sull'inquinamento. La seduta è andata quasi deserta. Sebbene Pescara sia tra le città più inquinate d'Italia e d'Europa, la tematica sembra non interessare l'amministrazione Mascia.
Adelchi Sulpizio, capogruppo Idv, è tra i pochi che hanno preso parte al consiglio. «L'amministrazione è completamente disinteressata al problema inquinamento, che è anche un problema sanitario», afferma Sulpizio, «non ha fatto nulla né sul piano del traffico né su quello industriale, dove ancora aspettiamo di conoscere le risposte del centro di ricerca Negri Sud sul caso della centrale Fater. L'inquinamento è uno dei più grandi problemi di Pescara, evitare di affrontarlo è un danno e una colpa grave».
L'impianto dovrebbe entrare in funzione nel mese di giugno, ma non si esclude che l'avvio slitti di qualche mese. Il cuore della centrale è già all'interno del capannone, costruito in questi mesi a pochi metri dalla sede dell'azienda leader nella produzione di pannolini. Ora bisognerà fare i collegamenti, poi arriveranno i serbatoi con il carburante.
In questi mesi, la discussione è stata alta sul livello di polveri che la centrale rilascerà nell'aria giorno e notte, in una zona abitata già definita "rossa" dalla Regione per la cattiva qualità dell'aria che respiriamo. Ma l'impianto di cogenerazione a olio vegetale da 9 megawattore, crea anche un altro interrogativo, quello della sostenibilità della produzione dell'olio che verrà bruciato dopo una prima fase di collaudo, in cui solitamente si usa gasolio. Ogni anno la centrale dovrebbe prevedere l'uso di 13.394 tonnellate di olio di jatropha, una pianta che cresce in luoghi desertici. Resta da capire se quest'olio, che secondo molti sarebbe più sostenibile rispetto ad altri, lo sia anche dal punto di vista etico oltre che ambientale. Da fonti internazionali, la resa delle piante di jatropha in condizioni di semiabbandono è ridotta. Perché le piante producano fiori e di conseguenza frutti dai cui semi estrarre l'olio a ritmi proficui per il mercato occidentale, è necessario irrigare le terre dove la jatropha viene coltivata. Si finisce così per usare l'acqua per innaffiare le piante, in Africa.
Intanto, pochi giorni fa, si è tenuto il consiglio comunale sull'inquinamento. La seduta è andata quasi deserta. Sebbene Pescara sia tra le città più inquinate d'Italia e d'Europa, la tematica sembra non interessare l'amministrazione Mascia.
Adelchi Sulpizio, capogruppo Idv, è tra i pochi che hanno preso parte al consiglio. «L'amministrazione è completamente disinteressata al problema inquinamento, che è anche un problema sanitario», afferma Sulpizio, «non ha fatto nulla né sul piano del traffico né su quello industriale, dove ancora aspettiamo di conoscere le risposte del centro di ricerca Negri Sud sul caso della centrale Fater. L'inquinamento è uno dei più grandi problemi di Pescara, evitare di affrontarlo è un danno e una colpa grave».
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