De Matteis capolista, l’Udc abruzzese annuncia battaglia
Critiche anche alla scelta della Verì per il Senato. Rinuncia a ricandidarsi il deputato aquilano, ma eletto a Milano, Pierluigi Mantini
PESCARA. L’Udc abruzzese è in rivolta contro la composizione delle liste elettorali. Oggi i dirigenti del partito abruzzese si riuniranno alle 18 nella sala della Provincia di Pescara per discutere sul da farsi. Ci saranno tra gli altri il presidente dimissionario della provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, il capogruppo in Regione Antonio Menna, il consigliere Rai Rodolfo De Laurentiis.
La protesta è montata dopo la decisione sul capolista Udc alla Camera (che sarà probabilmente Giorgio De Matteis, ex Mpa) e di Nicoletta Verì capolista al Senato della lista Monti (nella quale confluiranno anche i candidati Udc e Fli). Nel frattempo rinuncia a ricandidarsi il deputato aquilano, ma eletto a Milano, Pierluigi Mantini «in perfetta intesa con il presidente Casini, con l’intento di mantenere il comune impegno nelle istituzioni», precisa, aggiugendo che «con Monti siamo tutti chiamati a una prova generosa di rinnovamento e responsabilità nell’interesse dell’Italia».
Sulla scelta della Verì sembra abbiano pesato i sondaggi non molto incoraggianti per la lista Monti in Abruzzo. La consigliera regionale Pdl e presidente della commissione Sanità può vantare un buon bacino elettorale nel Pescarese (nel 2008 venne eletta in Regione con 5.258 voti) e un certo appoggio negli ambienti cattolici. Per questo Monti avrebbe premuto per questa soluzione ritirando dall’Abruzzo la candidatura prestigiosa ma elettoralmente di scarsa presa del ministro per gli Affari europei Enzo Moavero.
Con De Matteis, che alle comunali ha sfidato Cialente per la poltrona di sindaco dell’Aquila, l’Udc punta a rafforzarsi nell’Aquilano e a conquistare nuovi elettori, vista anche la mancata candidatura di De Laurentiis bloccata dalle incompatibilità del “codice Bondi”.
Ma tira aria di battaglia soprattutto nell’Udc chietino, dove il partito è più forte: ha la presidenza della Provincia, consensi che arrivano al 6,6% con punte del 10,5% raggiunte alle provinciali. In Abruzzo doveva essere candidato anche Lucio Gaspari (figlio del ministro Remo) che irritato dai tentennamenti di Casini ha preferito il Centro Democratico di Bruno Tabacci.
Meno problemi di candidature ha il Fli che in Abruzzo presenta alla Camera Gianfranco Fini capolista e Daniele Toto al secondo posto in lista. Il problema per i futuristi è di superare lo sbarramento del 2%, risultato niente affatto scontato nella situazione di estrema frantumazione del centrodestra.
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