istituto tecnico alessandrini
Giornata della memoria rabbino parla agli studenti
MONTESILVANO. «Siamo qui per ricordare, ma soprattutto per imparare, cosa non bisogna ripetere mai più». Questo il pensiero del rabbino Shalom Hazan, ospite d'eccezione dell'incontro organizzato,...
MONTESILVANO. «Siamo qui per ricordare, ma soprattutto per imparare, cosa non bisogna ripetere mai più». Questo il pensiero del rabbino Shalom Hazan, ospite d'eccezione dell'incontro organizzato, ieri mattina, all'istituto tecnico Alessandrini in occasione della Giornata della memoria. All'evento, che ha coinvolto le classi quarte e quinte dell'istituto, ha preso parte anche il sindaco Attilio Di Mattia, affiancato dal dirigente scolastico Carlo Di Michele e dal giornalista Rai Nino Germano.
L'incontro giunge al termine di un percorso già avviato dai ragazzi, guidati dalla docente di spagnolo Ida Perazzetti, che li ha visti protagonisti di un viaggio di istruzione, nello scorso novembre, al campo di sterminio Mauthausen, in Austria.
Gli studenti hanno ricordato la loro esperienza attraverso foto e testimonianze per poi lasciare spazio all'esibizione di due fisarmonicisti, che hanno eseguito brani di musica tradizionale ebrea (klezmer). «Mia nonna mi diceva sempre di continuare a suonare uno strumento musicale», ha raccontato il sindaco Di Mattia, particolarmente soddisfatto dell'incontro per la sua appartenenza alla religione ebraica, «perché molti ebrei si salvarono proprio per le loro abilità musicali».
Il primo cittadino ha poi ricordato anche le altre vittime della follia nazista, come disabili, omosessuali, rom e testimoni di Geova.
Studenti, consiglieri comunali e assessori, che hanno affollato l'aula magna dell'edificio scolastico, hanno poi avuto la possibilità di ascoltare e di poter porre delle domande a Shalom Hazan, direttore del Centro ebraico di Monteverde «Chabad Lubavitch». «È importante ricordare che siamo tutti essere umani», ha commentato il rabbino, «che in determinate circostanze, politiche, sociali o economiche, possono trasformarsi in mostri e che si può uccidere se ci si lascia condizionare dalle situazioni». (a.l.)
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