opera aggiudicata per 8 milioni
I lavori per il Ponte nuovo affidati alla ditta Di Vincenzo
PESCARA. Sarà l’impresa Di Vincenzo a realizzare il Ponte nuovo che collegherà le sponde del fiume all’altezza di Liberatoscioli e di via Aterno. La società abruzzese si è aggiudicata l’appalto con...
PESCARA. Sarà l’impresa Di Vincenzo a realizzare il Ponte nuovo che collegherà le sponde del fiume all’altezza di Liberatoscioli e di via Aterno. La società abruzzese si è aggiudicata l’appalto con un ribasso del 18,41 per cento e il costo dell’opera scende così a 8 milioni 40mila euro. Lo ha rivelato il sindaco Luigi Albore Mascia.
Dopo l'espletamento delle procedure burocratiche, l'impresa avrà 72 giorni di tempo per la redazione del progetto esecutivo e quindi 420 giorni, ossia circa 14 mesi, per completare i lavori, che potrebbero partire per fine ottobre. La gara d’appalto si è conclusa ieri con l'apertura delle 17 buste contenenti le offerte, ad appena 24 ore della sentenza del Tar che ha respinto tutti i ricorsi contro la costruzione del ponte.
Riprende così l’iter per la realizzazione di un’opera considerata strategica per la viabilità cittadina. Iter molto travagliato. «Nel 2011», ha ricordato Mascia, «eravamo riusciti a far partire la gara d'appalto, per circa 9 milioni di euro, ma poi quella gara è stata bruscamente interrotta. Il 7 luglio 2011, è arrivata la sentenza del Tar di Pescara che ha annullato la delibera originaria nelle sue procedure espropriative. Contro quel pronunciamento la nostra amministrazione ha ovviamente presentato ricorso al Consiglio di Stato, che peraltro, il 17 gennaio 2012, ha anche sospeso l'esecutività della sentenza del Tar in attesa di decidere nel merito». «Nel frattempo», ha proseguito il sindaco, «sono emerse delle novità, ossia una prescrizione del Genio civile circa la necessità di realizzare anche un intervento suppletivo con la messa in sicurezza degli argini golenali del fiume Pescara in corrispondenza del Ponte nuovo». Intervento che ha fatto lievitare ulteriormente la spesa di 3 milioni 600mila euro. Il progetto è stato, quindi, rivisto. Poi, è arrivato il ricorso contro gli espropri della società Generalmarmi, respinto giovedì scorso dal Tar.
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