«Il teatro del tempo» di Falconi

16 Luglio 2009

Al MuMi di Francavilla fino a settembre l’omaggio all’artista giuliese

Apre domenica prossima nel Museo Michetti di Francavilla la mostra «Il teatro del tempo» dedicata a Gigino Falconi (Giulianova 1933), uno dei pittori italiani di più sicuro interesse. L’allestimento è stato curato dall’associazione culturale Trifoglio di Chieti.
L’inaugurazione è in programma domenica 19 alle 19 alla presenza dell’artista, del curatore Sandro Parmiggiani e di Vittorio Sgarbi.
Le opere di Falconi sono esposte nelle più prestigiose gallerie italiane e l’artista giuliese ha tenuto mostre personali a Francoforte, Düsseldorf, Parigi, New York, Toronto, Hamilton, Tokio.

«Sembrano metafore dell’esistenza, delle sue soavi illusioni iniziali e delle sue amare verità ultime, le opere di Gigino Falconi», scrive nel catalogo Sandro Parmiggiani, «S’offrono spesso al nostro sguardo, i suoi dipinti, attraverso il movimento lento, pervaso di un antico languore, di una figura in primo piano che se ne sta davanti a noi, sul palcoscenico del teatro della vita pare, in verità, la posizione raffigurata da Falconi, il frammento di una lunga immobilità, una sorta di paralisi dell’agire, come se chi se ne sta di fronte a noi non volesse abbandonare il bozzolo del tempo in cui è racchiuso, e temesse di avventurarsi nel tempo “altro” che s’avanza, e che peraltro s’annuncia pieno di sfide e insidie.

Nello stesso tempo, la figura che a noi si mostra sembra volerci invitare, con la grazia seducente di un corpo che dà profondità all’immagine e magneticamente attira il nostro sguardo, ad abbandonare il nostro mondo abituale, per inoltrarci nella rappresentazione di cui lei è, insieme, protagonista e passiva spettatrice, per diventare anche noi attori, o supini, silenziosi astanti, di un altrove che, procedendo verso il fondo del dipinto, si rivela sempre più enigmatico, talvolta inquietante e sinistramente allusivo».

Questa insistita esigenza teatrale, da qui il titolo della mostra antologica qui presentata, questa insinuante rêverie erotica, questa fortissima tensione al viaggio verso l’ignoto, questo pervasivo desiderio d’altrove fanno sì che l’opera di Falconi respiri metafisica intesa nel senso molto banale dell’affiorare di una presenza inaspettata, incongrua, nel luogo e nel tempo dove mai ci sarebbe aspettati di incontrarla.

I dipinti di Falconi si reggono, vivono di una continua rivisitazione della forma, di una rappresentazione dell’essenza stessa del trascorrere del tempo, nell’illusione di poterlo arrestare, di un insanabile conflitto tra luce e ombra che talvolta esplode in sciabolate di luce o pare ricomporsi in un idillio cromatico che tutto pervade di un incessante riaffiorare nella memoria di tramandi della pittura, del mito, della letteratura, del cinema e della fotografia.
(c.s.)
Orari dalle 18 a mezzanotte tutti i giorni fino al 6 settembre.
Info telefono 085 4911161, sito Internet www.associazioneculturaletrifoglio.com; e - mail: info@associazioneculturaletrifoglio.com.