AGRICOLTURA
L'autunno caldo dell'extravergine: aumenta la produzione, ma il prezzo sale
Il report di Coldiretti che riunsce al Circo Massimo a Roma produttori da tutta Italia: l'incognita della resa delle olive
PESCARA. E' iniziata la raccolta delle olive anche in Abruzzo. La produzione è in crescita rispetto a quella del 2022, ma i prezzi sono destinati ugualmente a salire. La produzione di extravergine al Sud segna +34% rispetto allo scorso anno e salva l'Italia dalla calo del Centro Nord (-1/3) per un totale che sarà di circa 290 mila tonnellate, al di sotto della media dell'ultimo quadriennio. E' quanto emerge dal report di Coldiretti "Prezzi, l'autunno caldo dell'extravergine", diffuso in occasione dell'apertura del Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma su dati Unaprol/Ismea. Tante le istituzioni che sarano presenti all'evento, accanto a migliaia di agricoltori giunti da tutte le parti d'Italia a sostegno della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell'umanità dell'Unesco.
A pesare sulla campagna quest'anno, ricorda la Coldiretti, è stato il clima impazzito con eventi estremi: piogge durante la fioritura, siccità e alte temperature che hanno messo a dura prova gli uliveti. Il mese di ottobre è fondamentale per la completa maturazione delle olive, ma oltre ai volumi inferiori alle attese c'è l'incognita della resa in olio. A salvare il bilancio nazionale in particolare, spiega la Coldiretti, è la Puglia che rappresenta la metà della produzione e cresce del +50% rispetto alla campagna dello scorso anno. Bene anche la Calabria, dove si attende un buon incremento, stabile la Sicilia, mentre sono in ripresa Abruzzo e Basilicata; per le altre regioni meridionali si prospetta una produzione inferiore allo scorso anno. La raccolta, sottolinea Coldiretti, inizia dal Sud, fra Sicilia, Puglia e Calabria per poi risalire la Penisola fino a Nord dove l'ulivo con i cambiamenti climatici è arrivato fino alle vallate alpine della Lombardia.