L’Idv: su palazzo Sirena serve un referendum
Il coordinatore del partito di maggioranza, Lucrezio Paolini, prende le distanze dal progetto di parziale abbattimento e chiede che si esprimano i cittadini
FRANCAVILLA. L’Idv prende le distanze dal progetto di ristrutturazione di Palazzo Sirena sponsorizzato dal sindaco Antonio Luciani, che prevede la parziale demolizione dell’edificio, e propone un referendum cittadino affinchè siano i francavillesi a decidere il destino del corpo più vecchio, costruito nel dopoguerra sulle macerie dell’antico fabbricato in stile liberty. Di recente il sindaco Luciani ha reso pubblica l’idea progettuale donata all’amministrazione dagli architetti francavillesi Dante Antonucci e Laura Crognale dello studio ArchQuadro.
Una proposta pienamente condivisa dal primo cittadino che ha persino ipotizzato anche la data di inizio dei lavori, indicata per il prossimo settembre ,«per evitare il cantiere nel periodo estivo». La prospettiva di buttare a terra il vecchio fabbricato che domina la piazza, considerato il simbolo della rinascita di Francavilla dopo le distruzioni della guerra, non sembra godere dell’appoggio incondizionato di tutta la maggioranza. Anche perché la questione non era prevista nel programma elettorale della coalizione, di cui l’Idv fa parte.
«Il sindaco ha omesso di dire che l’Idv ha chiesto un referendum cittadino per decidere sull’abbattimento di Palazzo Sirena», precisa Lucrezio Paolini, coordinatore cittadino e consigliere regionale dell’Idv. «Una tale scelta produrrà effetti irreversibili e il referendum costituisce un elemento di garanzia. Solo dopo che i francavillesi si saranno espressi si potrà procedere con un eventuale concorso di idee, come già proposto da altre forze politiche. Devono essere i cittadini a decidere e nessuno può arrogarsi il diritto di farlo per loro».
La presa di posizione dell’Idv su Palazzo Sirena, non è la sola in contrasto con l’amministrazione Luciani. Anche l’abbattimento dei tigli di viale Nettuno, previsto dal progetto di rifacimento dei marciapiedi danneggiati dalle radici, è stato messo in forse dallo stesso Paolini, favorevole a una soluzione alternativa per il rifacimento immediato dei marciapiedi e la contestuale salvaguardia dei tigli.
Giuseppina Gherardi
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