L’odissea di un disabile: cinque anni per un parcheggio
MONTESILVANO. La richiesta di un posto auto riservato ai disabili è stata inoltrata nell’aprile del 2008. Ma, a oggi, il parcheggio riservato continua a non arrivare. A raccontare il disagio è G. T.,...
MONTESILVANO. La richiesta di un posto auto riservato ai disabili è stata inoltrata nell’aprile del 2008. Ma, a oggi, il parcheggio riservato continua a non arrivare. A raccontare il disagio è G. T., il figlio del protagonista di questa storia, un anziano disabile che abita in via Arno. «Nel lontano 29 aprile 2008 è stato chiesto al sindaco di Montesilvano un posto auto a disposizione di qualsiasi disabile, non in uso esclusivo, nei pressi dell’abitazione», spiega. «Non ricevendo alcuna comunicazione mi sono recato presso il funzionario incaricato. Dopo aver rispolverato la pratica da sotto una montagna di cartelle, il funzionario si dà da fare facendo persino un sopralluogo. Passa il tempo, ma del posto auto nessuna traccia. Chiedo notizie: la pratica è stata presa dall’assessore perché devono sistemare tutta la strada». Trascorrono, intanto «gli anni, ma del parcheggio ancora nessuna traccia». Qualcosa, in realtà, come sottolinea il figlio dell’anziano disabile di via Arno, accade: al posto del parcheggio riservato ai disabili ne spunta fuori uno «per carico e scarico merci. Nella zona c’è un piccolo bazar, che ha bisogno probabilmente di un parcheggio. Ma quel parcheggio per carico e scarico merci viene utilizzato da tutti, tranne che da furgoni e mezzi idonei». Si arriva al 25 giugno dello scorso anno, data in cui G. T. decide di rivolgersi al sindaco Attilio Di Mattia per segnalare il disagio. «Alla richiesta si associa una signora che abita allo stesso indirizzo di mio padre, anche lei titolare del contrassegno per disabili. La richiesta non si sa in qualche ufficio viene parcheggiata, perché nessuno si degna di dare una risposta». L’uomo ci riprova nelle ultime settimane: «Mi sono rivolto allo stesso funzionario, che si è ricordato del sopralluogo che fece a suo tempo e mi ha promesso di interessarsi alla pratica. Mi ha promesso che mi avrebbe telefonato. Ma nulla. Molto probabilmente ai funzionari, dirigenti, assessori e sindaco del Comune di Montesilvano non importa nulla delle richieste di due disabili qualsiasi. Una volta mi vantavo di essere di Montesilvano, non semplice abruzzese, ora me ne vergogno».
Rosa Anna Buonomo