PESCARA
La rabbia di ristoratori e baristi: sindaco contestato, fumogeni e corteo fermato /VIDEO FOTOGALLERY
Protesta contrio le chiusure del nuovo dpcm: "Così ci condannano a morte". I manifestanti si dividono e un gruppo cerca di raggiungere la Prefettura: secondo le forze dell'ordine c'erano esponenti di CasaPound e ultras
PESCARA. Tensione a Pescara al termine della manifestazione organizzata dalle associazioni di categoria _ Confartigianato, Confesercenti, Cna e Confcommercio _ per protestare contro le chiusure previste dall'ultimo Dpcm: una volta conclusa la protesta pacifica, al termine dell'iniziativa ain centinaia hanno iniziato un corteo non autorizzato verso la Prefettura.
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Nel corso della manifestazione è stato ribadito il "no" al nuovo Dpcm che chiude la sera (dope le 18) bar e ristoranti. "Così ci condannano a morte", è stato gridato.
Da piazza Salotto i manifestanti si sono spostati lungo via Nicola Fabrizi invasa dal fumo dei fumogeno. Imponente la presenza delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa.
I primi momenti di tensione però c'erano stati al termine della manifestazione, quando si è affacciato in piazza il sindaco Carlo Masci: i presenti lo hanno contestato al punto del primo cittadino è stato costretto a risalire in macchina e ad allontanarsi rapidamente.
Il corteo dei manifestanti è stato bloccato all'imbocco di Piazza Italia dove è la Prefettura. I manifestanti hanno stazionato lì continuando a protestare per circa una mezz'ora. Il cordone delle forze dell'ordine ha loro impedito di accedere più avanti poi la protesta è terminata e il corteo non autorizzato si è sciolto.
Secondo quanto si è appreso dalle forze dell'ordine, oltre ad un gruppo di esercenti tra le fila dei manifestanti c'erano esponenti di CasaPound e ultras del Pescara calcio.
Nel pacchetto delle richieste elaborato da Confartigianato, Confesercenti, Cna e Confcommercio vi sono: la sospensione dei canoni di locazione con cessione del credito d'imposta direttamente ai locatari, l'azzeramento dei costi fissi di tutte le utenze, la pace fiscale e l'azzeramento di tutte le tasse e imposte, sia locali sia nazionali, e infine aiuti economici agli imprenditori per superare il periodo di chiusura. Oltre ai rappresentanti delle associazioni, alla manifestazione erano presenti gestori di locali, bar e ristoranti, operatori di palestre, sale giochi, centri scommesse e di tutte quelle attività e dei relativi indotti che rischiano di essere messi in ginocchio a causa del decreto. Alle 18 in punto - ora in cui, da lunedì, la città si spegne - la manifestazione ha preso il via con una fiaccolata in forma statica e gli operatori dei diversi comparti coinvolti hanno illustrato le diverse istanze. I rappresentanti delle quattro associazioni hanno poi illustrato il pacchetto di richieste, che verrà simbolicamente consegnato alle istituzioni locali, a partire dal Comune e dalla Regione. Le richieste sono state consegnate al sindaco, Carlo Masci, il quale ha garantito che, dopo un passaggio in consiglio comunale, il documento verrà sottoposto all'attenzione dell'Anci e, attraverso la Regione, a quella del Governo.